Benedetto XVI. Ma anche benedetto idraulico, benedetto elettricista e benedetto fabbro: tutti artigiani che, quando ne hai bisogno, non li trovi mai; e se li trovi, ti seccano il portafoglio. Le cose però cambiano se sei residente nella città più esclusiva del mondo. Città del Vaticano. Qui basta una telefonata e lo «stagnaro» arriva subito. E gratis. Praticamente un miracolo.
È uno dei vantaggi di avere come «sindaco» il Papa in persona, il quale - a dire la verità -, all’interno delle mura vaticane, è molto di più: «Un monarca con poteri assoluti che gli derivano direttamente da Dio». Una protezione dall’alto che riverbera i suoi effetti salvifici sugli 805 fortunati residenti «vaticanesi» che possono usufruire di una serie di benefit paradisiaci. Roba da far morire di invidia i comuni mortali, siano essi romani o extracapitolini.
A scovare gli insospettabili bonus di cui gode il ristretto popolo della Città del Vaticano è una documentata inchiesta della rivista Focus Extra, in edicola lunedì prossimo. Le sorprese sono innumerevoli. A conferma che i vaticanesi hanno molti santi in paradiso, ecco una sfilza di facilitazioni assai terrene: prezzi scontati nell’unico distributore di benzina sul territorio papale, idem per gli acquisti nel supermercato dell’Annona e cure sanitarie (dentista compreso) senza sborsare un euro. Altra benedizione non di poco conto: tasse dimezzate su ogni acquisto. Unica condizione: essere titolari di una tessera che viene rilasciata solo ai residenti o ai lavoratori vaticani, ognuno dei quali può delegare una persona a sostituirlo negli acquisti.
Ma come si diventa cittadini del Papa? Va precisato che la residenza nella Città del Vaticano è una condizione temporanea, concessa a chi abita qui per motivi di lavoro o di carica: uno status civile che si estende ai familiari conviventi (i figli maschi fino a 25 anni, le femmine fino al matrimonio); dopodiché, chi non ha diritto di conservare la cittadinanza, acquista automaticamente quella italiana. Nessuno può diventare vaticanese per nascita, per il semplice fatto che nella Città del Vaticano non c’è neppure un ospedale: si partorisce a Roma, nelle cliniche convenzionate.
Una tranquilla vita di paese, fin troppo sedentaria: la sera, ad esempio, scordatevi di andare al ristorante (qui ci sono solo due bar che chiudono alle 19); per farvi una pizza (o andare a cinema) dovete «espatriare» nella Capitale. Inoltre non esistono alberghi, se si eccettua l’ospizio di Santa Marta, riservato però agli ecclesiastici. Tabula rasa pure sul fronte delle scuole, eccezion fatta per un pre-seminario riservato ai giovani con vocazione sacerdotale. Per frequentare asili, elementari, medie e superiori i figli dei vaticanesi devono raggiungere ogni mattina Roma. Nessun problema, invece, se la vettura è in panne. Gli automobilisti possono infatti rivolgersi con fiducia all’unica officina meccanica che, all’interno dei confini pontifici, ripara in tempi record e con parcelle calmierate le macchine dei residenti che hanno sempre parcheggio garantito e gratuito.
Poi niente stress grazie alla quasi assoluta mancanza di traffico, per regolare il quale bastano appena due semafori e un limite di velocità di 30 chilometri all’ora.Infine un record imprevedibile: nella Città del Vaticano il rapporto tra illeciti commessi e cittadini residenti è il più alto del mondo. Il reato più diffuso? Il furto. Con buona pace del Settimo Comandamento.
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