da Londra
Orgogliosa di quegli oltre quarantamila metri quadrati di campagna inglese, di un paradiso fatto di cervi e scoiattoli e di un castello mozzafiato, il più grande del mondo fra quelli abitati, la regina aveva deciso di festeggiare qui, nell’aprile del 2005, con settecento invitati, il matrimonio di Carlo e Camilla, e un anno dopo anche i suoi ottant’anni. Eppure il fiore all’occhiello della Casa reale, la tenuta del castello di Windsor, dove Elisabetta II ama trascorrere parte del suo tempo libero, rischia di trasformarsi in uno fra i più ghiotti bersagli del piano di riforma della politica agraria che potrebbe presto essere varato dall’Unione europea.
Sì, perché il latifondo di Sua Maestà, ha spiegato ieri l’Independent, ha ricevuto finora da Bruxelles denaro a pioggia, come se si trattasse del terreno agricolo di un qualsiasi altro contadino europeo che fatica a sbarcare il lunario e a competere al tempo della globalizzazione. 140mila sterline l’anno per Windsor (circa 210mila euro) e non sono gli unici aiuti arrivati alla regina in questi anni. La tenuta di Sandrigham, la preferita di Elisabetta II durante l’estate, ha strappato finora a Bruxelles 404 mila sterline di sussidi europei l’anno. Cifre che probabilmente Sua Maestà, la donna più ricca del mondo, avrà utilizzato solo per potare le siepi dei giardini, ma che avrebbero trasformato in Rockfeller qualsiasi agricoltore d’Oltremanica. Invece hanno continuato ad arricchire chi di fatto naviga già nell’oro, aristocratici, latifondisti milionari e reali come il Duca di Westminster, considerato uno degli uomini più ricchi d’Inghilterra, e lo stesso principe Carlo. Lui e la regina avrebbero ricevuto insieme, negli ultimi due anni, oltre un miliardo di sterline di aiuti da Bruxelles.
La pacchia, però potrebbe presto finire. L’assurda assegnazione di sussidi anche ai giganti del business agrario e ai baroni milionari, potrebbe chiudersi fra una decina di giorni, quando gli Stati membri dell’Unione europea decideranno se approvare la riforma, disegnata dalla Commissione, che verrà loro presentata il prossimo 20 novembre. Sulla base delle nuove regole, i pagamenti annuali dell’ammontare di centomila euro potrebbero essere ridotti del 10%, quelli superiori ai duecentomila del 25% e gli over 300 di circa il 45%. Un modo per redistribuire gli aiuti, considerato che «oltre l’80% finisce poi a un ristretto gruppo di agricoltori, che rappresenta il 20% della comunità agricola europea», spiega Jack Thurston, cofondatore di Farmsubsidy.org, che si batte per una maggiore trasparenza di Bruxelles negli aiuti all’agricoltura. «Coloro che traggono maggior beneficio dai finanziamenti non sono mai stati agricoltori con difficoltà economiche», ha aggiunto Thurston. E in effetti il principe Carlo perderebbe 147 mila euro e la regina in tutto ben 340 mila euro.
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