Paralimpiadi Parente regina oro in gigante

da Torino

Silvia Parente, Gianmaria Dal Maistro e Daila Dameno: un oro, un argento e un bronzo alle Paralimpiadi di Torino. Tutte medaglie arrivate in slalom gigante: la Parente e Dal Maistro nella categoria non vedenti, la Dameno in quella sitting (seduti). Daila Dameno, 38enne milanese che sa tutto di Che Guevara e Fidel Castro, adora Valentino Rossi e la velocità, ammira Alberto Tomba e Bode Miller, non nega di gradire una serata di sesso alla vigilia delle gare: è la «rivoluzionaria» della nazionale italiana. Sei anni fa, l’incidente che l’ha costretta sulla sedia a rotelle, cadendo da un balcone mentre fumava una sigaretta. Non si è fermata: alle Paralimpiadi estive di Atene 2004 sperava in una medaglia nel nuoto, ma un mese prima delle gare si ruppe un braccio.
Parente e Dal Maistro erano stati già sul podio. Silvia, che qualche anno fa aveva abbandonato l’attività agonistica, si era già portata a casa il bronzo in discesa e superG in compagnia della sua guida e fidanzato Lorenzo Migliari, Dal Maistro aveva invece vinto l’oro in superG. Gianandrea con la sua guida Tommaso Balasso, ha dato vita a una riedizione tutta italiana di «Tom & Jerry». Felici e vincenti: altro che nemici, sia pur per scherzo.

La giornata di ieri è stata anche quella in cui è stato segnato un gol che non ha portato alcuna medaglia ma dal sapore tutto particolare: merito di Orazio Fagone, nella finale per il settimo posto di sledge hockey persa 2-1 contro la Gran Bretagna. Fagone aveva vinto l’oro ai Giochi di Lillehammer 1994 nella staffetta short-track: tre anni dopo, un incidente in moto lo costrinse all’immobilità. Ieri, era felice come un bambino.

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