Parchi, a Milano fioriscono i corridoi verdi

Non chiamateli giardinetti. Ma nemmeno spartitraffico. I parchi lineari sono tutt’altro. Attraversano i viali di Milano e li dividono in due, creando una vera e propria strada nel verde, alternativa al marciapiede di asfalto. Con tanto di panchine, aiuole, siepi e sentieri di ghiaia. Basta metterci piede per «staccare» dal traffico, dalle auto, dal caos della città, protetti da una cortina di ortensie profumate che per qualche minuto ripara da incroci e semafori, tram e file di motorini. Eppure sono larghi appena un paio di metri.
Uno dei primi parchi lineari di Milano è quello tra viale Bianca Maria e viale Majno: una boccata d’aria in una delle strade più trafficate di Milano. Altro esempio in via Morgagni e in via Benedetto Marcello. Progetti in cantiere in viale Argonne e zona Dateo. «I parchi lineari - spiega Grazia Garrone, architetto che si occupa di recuperi paesaggistici - sono un modo nuovo per utilizzare gli spazi e soprattutto per creare un reticolato di verde in tutta la città».
In vista di Expo 2015, Andreas Kipar, l’architetto del paesaggio, annuncia di voler trasformare Milano in una città-giardino. I parchi lineari si sposano alla perfezione con il suo progetto. «È importante - spiega Grazia Garrone - che ogni giardino sia collegato a un altro e non isolato. Creare dei corridoi verdi permette anche alla fauna di spostarsi». Volendo, si potrà raggiungere la fiera di Rho-Pero da Milano passeggiando tra la natura. Una natura che si fa largo tra le case e i palazzi ma che non invade, cercando una convivenza pacifica con i ritmi della città.
E piano piano si potranno riqualificare tutti quegli spartitraffico dove solitamente si cerca di parcheggiare l’auto in qualche modo, fra pozzanghere, sterrati malconci e radici degli alberi che spaccano l’asfalto pur di allungarsi.
I milanesi sembrano apprezzare i parchi in linea. In viale Bianca Maria, la «corsia» verde è frequentatissima durante la pausa pranzo degli uffici, dai padroni dei cagnolini al guinzaglio, dalle mamme con le carrozzine. «È un’idea nuova - commenta l’architetto -, bella. Le metrature per realizzarla sono contenute, non ci vuole molto.
Nel progettare la città, si tende sempre di più a curare gli spazi verdi e a sfruttarli, a farli vivere alla gente». Ecco, spazi fruibili. Sì, perché oggi si contano 37 metri quadrati di verde per ogni abitante di Milano, ma solo 12 metri quadrati di verde da utilizzare, da vivere. «Con questi nuovi progetti - aggiunge la Garrone - finalmente possiamo superare l’idea dei classici giardinetti, con l’area dei giochi per i bambini in un punto, il recinto per i cani in un altro.

Si può cominciare finalmente a parlare di sistema del verde. E volendo, i parchi lineari si potrebbero realizzare, con investimenti del tutto contenuti, lungo tutta la cerchia dei Bastioni. A foro Bonaparte ad esempio c’è tanto spazio inutilizzato».

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