Tra parenti serpenti e candidati perdenti

Parlano tutti di Milano, Torino, Napoli e delle città dove si vota. Ma pensate come si vota strano nei piccoli centri. C’è un curioso effetto collaterale delle liste sempre più numerose collegate al candi­dato sindaco

Tra parenti serpenti e candidati perdenti

Parlano tutti di Milano, Torino, Napoli e delle città dove si vota. Ma pensate come si vota strano nei piccoli centri. C’è un curioso effetto collaterale delle liste sempre più numerose collegate al candi­dato sindaco. In molti paesi un abitante su dieci elettori è candidato. Qualcuno esulterà: ecco la democrazia di base, co­me quella ateniese. Invece siamo al voto per tribù, al voto aborigeno per famiglie. Mi spiego con un esempio. Mi ha chiama­to un mio compaesano che conosco di svista per raccomandare il voto al figlio di suo cugino: non voto a Bisceglie ma lui pretende che io faccia propaganda in fa­miglia per il figlio di suo cugino. Conosco appena lui, non conosco affatto suo cugi­no, figurati il figlio... E io dovrei rompere i sacri maroni famigliari per il Votantonio Ignoto? Mi scrive una sconsolata lettera Marcel­la, e suo figlio Raffaele, sul voto locale su base parentale.

Che si ritorce in comodo alibi per negare il voto a chi te lo chiede: non posso votarti, ho mio cugino in lista, «c’è Peppino a noi» come si dice al Sud. Così il voto amministrativo diventa un censimento per famiglie, un test a chi ce l’ha più grosso, il clan famigliare, inten­do. Vincono gli alberi genealogici più am­pi e compatti. Così viene tradotto in pae­se l’apparentamento di lista. Se il sinda­co ha 400 candidati nelle liste «congiun­te » ha già il voto biologico di 4mila eletto­ri. Si realizza così la democrazia secondo Longanesi: tengo famiglia è la nostra ban­diera. Però c’è il rischio che esplodano fai­de non solo in famiglie spaccate da due parenti candidati, ma anche in quelle do­v­e non risulterà nessun voto al candidato di casa nel seggio dove votano i congiun­ti. Tornerà il delitto d’onore per tradi­mento elettorale.

Il lato positivo di questa caccia al voto di sangue è la riscoperta del Procugino, quest’entità destinata a sparire,ora rilan­ciata dalle urne.

Il lato negativo è la perdi­ta totale di ogni valutazione non dirò poli­tica o addirittura ideologica, ma anche amministrativa o fondata sulla stima del­la persona. Propongo la lista Parenti Ser­penti che istighi i cittadini a tradire il pro­prio famigliare nelle urne e a servirlo e onorarlo nella vita.

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