Parentopoli Famiglie intere fra tecnici e attrezzisti

Ecco alcuni dei casi di sindacalisti parenti di lavoratori della Scala. I figli di due esponenti di spicco della segreteria di Onorio Rosati, il segretario confederale della Cgil Milano, lavorano da maschere. Si tratta di Nerina Benuzzi, responsabile del coordinamento politiche contrattuali oltre che delle pari opportunità, e Antonio Lareno, che si occupa di Politiche territoriali e rapporti con istituzioni pubbliche locali. Un’altra mamma sindacalista la cui figlia ha un lavoro come maschera è Sabina Giuliano, che fa parte del direttivo nazionale della Slc, la sigla della Cgil legata alla comunicazione e allo spettacolo. Le maschere hanno contratti a prestazione che spesso avvengono con doppio lavoro nella stessa giornata, condizione che fa scattare il lavoro subordinato e quindi l’assunzione.
Ci sono intere famiglie i cui membri sono stati assunti uno dopo l’altro alla Scala.

L’attrezzista Massimo Ferrari, sindacalista della Cgil, può contare su un fratello e due cognati che lavorano nei reparti tecnici della Scala. Una stima a occhio calcola che il 50 per cento dei tecnici, come dire uno su due, è legato a qualcuno dei suoi colleghi da rapporti di parentela.

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