Augusto Pozzoli
Parini, ancora alla ribalta. Con unoccupazione dura, e, ieri mattina, con episodi di violenza assurdi tra gli studenti: tra gli occupanti (decisamente una minoranza del liceo) e chi invece avrebbe voluto entrare nelle aule.
Loccupazione ha avuto inizio laltro ieri per iniziativa di un gruppo di allievi reduci dalla manifestazione in ricordo della strage di piazza Fontana. «Una decisione a sorpresa - racconta il dirigente scolastico Carlo Perdetti perché la settimana scorsa si era già svolta una cogestione che i docenti avevano accettato e a cui avevano collaborato appunto per evitare che si prendesse una brutta strada. Una precauzione insomma che non è valsa a raggiungere lo scopo».
La scorsa notte, dunque, il liceo di via Goito è rimasto in mano agli occupanti. Quando ieri mattina gli studenti estranei alloccupazione si sono presentati allingresso della scuola hanno trovato il portone dingresso chiuso con pesanti catene. Quando hanno cercato di forzare lingresso oltre alle catene hanno trovato contro anche lo schieramento degli occupanti. Uno scontro duro, e non solo verbale. Alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto gli studenti delle due parti prendersi a pugni e calci. Nella mischia cera anche qualche docente a cui sarebbe arrivato qualche ceffone. Sta di fatto che il portone del liceo è risultato invalicabile. Anche il tentativo di cercare di entrare nella scuola da un ingresso laterale è risultato vano: anche qui catene ai cancelli, anche qui un altro scontro. Solo il dirigente scolastico ha avuto la possibilità di entrare nei locali della scuola: «Ho fatto un giro per le aule - continua il professor Perdetti -. Come ormai è tradizione in questi casi, cerano già i segni dellagitazione: porte scardinate, vetri rotti, alcuni estintori svuotati. Secondo me non cerano più le condizioni di agibilità della scuola e quindi ne ho dichiarato levacuazione». Agli studenti che avrebbero voluto seguire le lezioni non è rimasto altro che tornarsene a casa: il Parini resta occupato. Nel pomeriggio di ieri si è svolta una riunione del collegio dei docenti per valutare la situazione. Una riunione tesa che ancora una volta ha visto il collegio spaccato in due: da una parte, daccordo con il dirigente scolastico, i più prudenti, dallaltra gli intransigenti che hanno chiesto senza mezzi termini lintervento delle forze dellordine per far sgomberare la scuola. Almeno per ora sta prevalendo la linea della mediazione sostenuta dal professor Perdetti. «Queste iniziative davvero non le capisco commenta il dirigente scolastico -. Questi ragazzi, ma soprattutto le ragazze, si muovono con lappoggio di forze esterne. Ma con quali ideali? Non hanno alcun programma, né politico, né didattico, né filosofico. Poveri ragazzi, che nulla hanno a che fare con i loro padri che in questa scuola in passato avevano ben altre idealità. Per ora abbiamo deciso di aspettare che loccupazione finisca per forza di inerzia. Perché non cè una sola ragione che possa giustificarla».
A Milano e provincia ci sono una ventina di scuole in agitazione.
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