PAROLA_LETTORI

Parisi saprà consigliare bene Berlusconi

Egregio direttore, da qualche tempo si dice che alcuni personaggi eletti nel centro-destra sotto il nome di Berlusconi sarebbero intenzionati a ritornare alla casa-madre perché insoddisfatti del governo Renzi, governo che loro stessi, certo per interessi di poltrona, hanno sostenuto in questi anni tradendo il mandato ricevuto. E non importa se la Costituzione scrive all'articolo 67 che «ogni membro del parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato». Sono anni che do il mio contributo al simbolo di Forza Italia e da anni i parlamentari eletti si mettono con la sinistra. Vedi in primis Follini che ha dato il via dalla transumanza. Poi Casini, che ha lanciato i sassi e ha ritirato la mano. Non parliamo di Fini, che è giusto sia finito nel dimenticatoio, nonostante qualche tentativo di farsi vivo. Infine, tutto lo squadrone degli attuali onorevoli, deputati e senatori, che sono la vergogna del nostro parlamento. Perciò, egregio direttore, ci dice se possiamo dare fiducia a tutti quegli elettori che fino a oggi si sono astenuti dal voto perché disgustati dal fatto che i vari Alfano e Bondi non saranno ripresi in squadra?

Osvaldo di Matteo

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Caro Osvaldo, come lei ben sa questo giornale è stato molto duro nel denunciare traditori e voltagabbana, e non cambiamo certo idea. Ma non bisogna fare di tutta l'erba un fascio. È vero, in queste settimane qualche cosa sta accadendo in quella terra di mezzo degli ex. E tra di loro c'è qualcuno di buona volontà che sta, così almeno mi risulta, ragionando seriamente e serenamente su questioni non di convenienza personale ma politiche. A mio avviso vale la pena di ascoltare e di parlarsi, come accade tra partenti dopo litigate anche furiose. Ovvio che nulla potrà essere come prima e penso che al netto della nota generosità di Berlusconi c'è qualcuno che non ha diritto al biglietto di ritorno.

Sono sicuro che Stefano Parisi, neo general manager di Forza Italia, non avendo partecipato a quella guerra civile, avrà la saggezza e la lucidità necessaria per consigliare bene il presidente.

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