Riccardo Signori
Gli anni sono quasi trentanove, ma in questa boxe al gerovital contano sempre meno. Oggi, come centanni fa, cè chi non la smette perché è troppo bravo e vuol continuare a monetizzare e chi non la lascia perché non saprebbe cosaltro fare. Giovanni Parisi è a metà del guado: italiano talentuoso e benestante, 39 anni portati come un venticinquenne, ma con la testa dellamericano nero uscito dal ghetto che senza la boxe, un allenamento a cui credere, un avversario a cui pensare, finisce per non riconoscere più il suo orizzonte e va a sbattere contro limpossibilità di essere normale, la noia e i tranelli della vita. Hanno rischiato in tanti e non solo neri.
Se poi guardiamo la carta didentità della gran parte dei pugili italiani che cercano un quarto di gloria, ecco che Parisi è leggermente più attempato degli altri. Ma ha il pregio di credere ancora in questo sport, tanto da guardare più in là, molto più in là. Stasera (Diretta su Italia 1, ore 23,15) andrà a riesplorare il ring del vecchio Palalido milanese che ha nutrito la nostra boxe con serate eccitanti e una lunga serie di pugili, campioni e aspiranti campioni. Tutto cominciò nellaprile del 1961: primi a metterci piede Nino Benvenuti e Franco De Piccoli, due medaglie delle olimpiadi di Roma destinate a far successo.
Parisi andrà a togliere un po di polvere dai ricordi, proverà a conquistare sul ring la cintura europea dei welter, per aggiungerla, nella bacheca di casa, a quelle mondiali dei leggeri e superleggeri e allimmortale oro conquistato alle Olimpiadi di Seul nei pesi piuma, quando fu costretto a diete stressanti e angosciose. Esattamente come oggi, che si dibatte tra filetti e integratori, anche se un piede è già dallaltra parte della barricata: per ora partecipa allimpresa come organizzatore, in futuro potrebbe provare la conquista della presidenza della federboxe. Idea di un pugile che ha sempre contestato il potere, ma che ora lo circuisce per salvare la boxe e il suo futuro in Italia, avendo visto lo sfacelo in cui sta degradando grazie a questa federazione.
Ed allora forza con i pugni che saranno un po arrugginiti perché le mani del ragazzo di Calabria sono fragili e dolenti mentre lesperienza di Frederic Klose, il francese che viene a Milano a difendere il titolo, vale i suoi 36 anni, innervata da una boxe attendista e furba che potrà creare problemi allitaliano ormai non più «bum bum» con i suoi pugni, comera una decina di anni fa. Per Parisi sarà una prima europea, per Klose il sesto campionato dEuropa. Per tutti e due cè una chance mondiale nella testa contro gente, fra laltro, molto più giovane.
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