«Alla paritaria cresceranno disadattati»
3 Settembre 2005 - 00:00Maiolo boccia lipotesi: coi mediatori culturali inserimento soft alle statali
Roberto Bonizzi
«Apprezzo che Simini abbia sollevato il problema della scuola islamica di via Quaranta, ma su questo tema bisogna essere molto prudenti». Tiziana Maiolo stoppa liniziativa del suo collega in giunta a Palazzo Marino che dalle scorse settimane ha lanciato lidea dellistituto paritario per i 500 bambini, figli di famiglie islamiche, che frequentano la scuola di via Quaranta. Maiolo, che oltre alle deleghe ai Servizi sociali ha anche quelle allImmigrazione, parla «con voce in capitolo» della questione: «Ripeto che serve prudenza. Anche perché nessuno è in grado di controllare cosa succede davvero in questa scuola di via Quaranta per motivi linguistici, culturali, religiosi. Certo, luso dellarabo è lostacolo principale». Nessuna divergenza sullobiettivo dellazione di Simini. «Linserimento dei bambini stranieri allinterno del panorama scolastico italiano è doveroso. Ma lintegrazione non può prescindere dalla loro iscrizione nelle scuole italiane. Partendo dal presupposto che è indispensabile rispettare le loro tradizioni e la loro religione. La finalità è che imparino lingua, cultura, storia e costumi del Paese in cui vivono. Per questo serve una fase cuscinetto ancora lunga». E nel progetto di «istituto paritario» Maiolo intravede più di un motivo di preoccupazione. «Intanto le indagini della magistratura milanese ci hanno svelato una rete terroristica che, anche nella nostra città, procede allindottrinamento dei più giovani. E poi se noi acconsentiamo alla separazione, alla creazione di una scuola a parte per i figli delle famiglie islamiche, facciamo crescere questi bambini come disadattati».
La proposta: «Attraverso le mie deleghe allImmigrazione - prosegue Maiolo -, mi attiverò coi nostri mediatori culturali per linserimento dolce dei ragazzi nelle nostre scuole.
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