PARLA BRIATORE

In altra zona del paddock, il capo della Ferrari, Stefano Domenicali, ammette: «I rapporti di forza che si erano ormai consolidati negli anni scorsi sembrano essere scomparsi e ci troviamo di fronte ad avversari diversi e molto più numerosi». A una trentina di metri, il patron Renault, Flavio Briatore, convoca una conferenza stampa che diventa un monologo contro la Fia, Ross Brawn e quel dannatissimo diffusore che fa volare Williams, Brawn Gp e Toyota. «Siamo di fronte a due interpretazioni del regolamento, sette team, fra cui quelli che hanno fatto la storia di questo sport negli ultimi anni, hanno cercato di applicarlo tenendo presente la filosofia Fia di garantire più sorpassi (motivo delle modifiche aerodinamiche, diffusore compreso, ndr) e sicurezza (abbassare la velocità in curva e l’aderenza, ndr). Risultato? Le auto vanno ancor più forte, e questi piloti si trovano a volare in curva... La verità è che così è tornato l’effetto suolo, l’effetto delle minigonne abolite una vita fa perché troppo pericolose. Mosley lavora da anni per la sicurezza, dai tempi della morte di Senna e Ratzenberger, e ora si rischia di tornare indietro. E poi non mi sta bene che Ross Brawn, nostro delegato tecnico nella Fota (l’associazione dei team), non ci abbia riportato con trasparenza la situazione: poteva dirci due mesi fa che sul diffusore c’era una doppia interpretazione (all’accusa, Brawn ribatterà: «Flavio dovrebbe stare attento a quel che dice...»)».
Ma Briatore va oltre: «Con le nuove regole un team sarebbe stato bravo a mantenere l’80% del carico, quei tre l’hanno conservato tutto e anzi, l’hanno aumentato al 120%. La Fia deve intervenire, forse il delegato, Charlie Whiting, è un poliziotto solo contro tanti banditi, nel senso dei direttori tecnici che cercano nuove idee, e così è stato fuorviato...

Quanto a noi, spero sia la Fia a cambiare idea prima di andare in appello. Se lo perdessimo? Saremmo costretti a montare quel diffusore e ce la faremmo per il Gp di Spagna. Ma che passo indietro per la sicurezza».
BCLuc

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