Il Parlamento approva le nozze Suez-Gdf

Ma il via libera alla nuova legge sull’energia è arrivato soltanto dalla maggioranza di governo

da Milano

Via libera della Camera dei Deputati francese al progetto di legge sull'energia che prevede tra l'altro la privatizzazione di Gaz de France. A favore del testo hanno votato 327 deputati mentre 212 hanno votato contro. Ora il progetto di legge approderà il 14 ottobre al Senato. L’articolo dieci del progetto di legge sull'energia, che è stato votato dai soli deputati della maggioranza, modifica la legge dell'agosto del 2004 che impediva allo Stato francese di scendere sotto il 70% di Gaz de France. Con questo nuovo provvedimento, che è condizione obbligatoria al via libera alla fusione con Suez, lo Stato ridurrà la sua partecipazione dall’attuale 80% al 34%. Oltre all'opposizione composta dal Partito Socialista (Ps) e dal Partito Comunista (Pcf) hanno votato contro il progetto di legge anche i deputati dell'Udf, il partito di centrodestra guidato da François Bayrou.
L'Udf, infatti, ha sottolineato in aula il presidente del gruppo Udf alla Camera Jean Dionis du Sejours, «era favorevole al progetto di legge sull'energia che recepisce alcune direttive europee» ma «è contro la privatizzazione di Gdf» perchè «non c'è nel progetto di fusione con Suez una logica industriale di Gdf ma solo una logica finanziaria che punta a salvaguardare il capitale di Suez. Il grande vincitore dell'operazione sarà Suez» che all'inizio del 2006 «era nel mirino dell'Enel». Per Dionis du Sejours questa privatizzazione «è un errore» perchè va contro «gli interessi del Paese». Intervenendo in aula, il portavoce del gruppo Ps alla Camera François Brottes ha ribadito la sua contrarietà alla privatizzazione di Gaz de France evidenziando, in particolare, i «pericoli» che comporterà la fusione con Suez sul fronte dei prezzi e dell'occupazione. «A rischio sono infatti oltre 20.000 posti di lavoro», ha sottolineato Brottes citando le stime annunciate nei giorni scorsi dai sindacati e aggiungendo che con la fusione con Suez «assisteremo ad una battaglia fratricida con Edf nei quali i perdenti saranno i consumatori». Il Partito Socialista, ha detto l'esponente del Ps, «ribadisce quindi la sua contrarietà allo smantellamento del servizio pubblico auspicando un’alleanza con Edf».

Intanto però il ministro francese dell’Economia Thierry Breton ha dichiarato di nutrire «buone speranze» sull’esito dei negoziati tra la Commissione europea, Suez e Gaz de France sui problemi di concorrenza derivanti dal progetto di fusione anche in vista della golden share che dovrebbe essere concessa al governo belga.

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