Meloni in Aula asfalta il M5S punto per punto: ecco cosa ha detto

Il premier ha replicato a tutte le accuse che le sono state mosse in Aula al Senato: numerosi applausi durante l'intervento

Meloni in Aula asfalta il M5S punto per punto: ecco cosa ha detto
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Giorgia Meloni durante le repliche al Senato e alla Camera ha risposto in maniera diretta ai rappresentati del Movimento 5 stelle, sottolineando le contraddizioni e le ipocrisie dei loro interventi. In particolare, ha replicato alla senatrice Alessandra Maiorino anche sul tema delle piazze sollevato dall'esponente del M5s, quando l'ha voluta "ringraziare" perché "ha detto una cosa importante e onesta: lei ha detto che le piazze erano contro di me. Esatto. Allora mi dica lei, quale è il cinismo di usare la sofferenza di un popolo per cercare di raggranellare voti e per cercare di fare propaganda? Perché non è il mio modo di fare politica".

Ha poi preso atto che, rivolgendosi sempre a Maiorino, "lei non condivide il piano, prendo atto anche del fatto che lo condividono tutti. Il piano del presidente Trump è stato condiviso da tutti i Paesi arabi, dall'ANP, dall'India, da tutti... Prendo atto, che rimanga ai posteri per l'isolamento internazionale, che se oggi avessimo avuto al governo il M5s, l'Italia sarebbe stata totalmente isolata a livello internazionale. Prendiamo atto". Infine, sempre con Maiorino, le ha risposto di nuovo sulle piazze ricordandole di aver "organizzato centinaia di manifestazioni, ho sempre grande rispetto per le piazze, l'ho anche dichiarato. Chiaramente non le considero un elemento di consenso, anche quando ci sono milioni di persone. Se si volesse ragionare con questo schema, ci sarebbe un milione in piazza e 59 milioni a casa, quindi non bisogna ragionare così".

Sempre rispondendo a Maiorino, che ha citato il tema della contrazione della libertà di stampa, il premier ha sottolineato di aver già espresso solidarietà a Sigfrido Ranucci e di non aver alcun problema a ripetersi, aggiungendo però che si tratta di un tema serio da affrontare con obiettività, che manca "da parte di alcuni". Meloni ha evidenziato di non ricordare "mobilitazioni quando Sallusti è stato arrestato in redazione o quando Cerno o Capezzone hanno ricevuto minacce di morte, nemmeno quando Cerno è stato escluso da una audizione ufficiale sulla libertà di stampa al parlamento europeo organizzato dal Movimento 5 Stelle. E non voglio tornare a Beppe Grillo quando evocava i tribunali del popolo contro alcuni giornalisti sgraditi. Mi chiedo se sia possibile prendere lezioni sulla libertà di stampa dal M5S che oggi scende in piazza per difenderla e ieri stilava liste di proscrizione per i giornalisti che non piacevano". Nella classifica "della libertà di stampa redatta da Reporter senza frontiere con questo governo siamo risaliti di nove posizioni. C'è molto da fare ma stiamo cercando di fare la nostra parte.", ha precisato il premier.

Il premier ha voluto rispondere anche alla polemica di chi l'ha accusata di essere fuggita dalla conferenza stampa post-manovra: "Non sono scappata, sono dovuta andare via per partecipare ai funerali di tre carabinieri morti mentre facevano il loro lavoro e mi sembra più che doveroso che le istituzioni della Repubblica, per chi muore per questa nazione, ci siano. Lo rivendico con orgoglio". Quindi, citando l'accusa di non aver fatto abbastanza per le forze dell'ordine in manovra, sempre nella replica a Maiorino, ha replicato che "anche qui un po' ce la chiamiamo, collega Maiorino...

La legge bilancio vale 18,7 miliardi di euro, il superbonus quest'anno ne vale 40: se avessi avuto quei 40 miliardi e non 18, le forze ordine le avrei coperte di aumenti, così come avrei fatto per sanità, salari, imprese e per tutto quello che non posso fare perché abbiamo ristrutturato le seconde case e i castelli".

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