Superbonus, c'è il via libera del Senato. "I numeri non lasciano dubbi sulla tenuta della maggioranza"

Il testo sul Superbonus passerà adesso alla Camera dopo il via libera del Senato alla fiducia posta dal governo. Tajani: "Per un emendamento che non condividiamo non viene assolutamente meno la fiducia nel Governo"

Superbonus, c'è il via libera del Senato. "I numeri non lasciano dubbi sulla tenuta della maggioranza"
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Il Senato, riunito stamattina, ha dato il via libera alla fiducia posta dal Governo al dl Superbonus con 101 voti a favore e 63 contrari. Il testo adesso dovrà essere analizzato dalla Camera. Antonio Tajani, vicepremier, ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, ha dichiarato: "Per un emendamento che non condividiamo non viene assolutamente meno la fiducia nel Governo. Voteremo sempre la fiducia a questo governo di cui siamo parte protagonista ma continueremo sempre a dire quello che pensiamo con grande trasparenza e lealtà". Il nodo sul quale FI ha espresso perplessità lo spiega lo stesso ministro, sottolineando che, come partito, sono "contro qualsiasi ipotesi di legge retroattiva in qualunque settore. È una questione di principio. Noi non rinunciamo alla difesa dei nostri principi". Ma, come aggiunto successivamente, questo non inficia i rapporti di Governo.

La retroattività a cui fa riferimento il ministro Tajani è l'emendamento cosiddetto "spalma-detrazioni" da quattro a dieci anni per le spese legate ai bonus edilizi sostenute dal 1 gennaio 2024. È stato poi aggiunto lo stop da gennaio 2025 alla compensazione per le banche dei crediti da bonus edilizi con i contributi Inps e Inail e introdotta su input parlamentare e in particolare del presidente della commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia (Lega), la possibilità di controlli anti-frode da parte dei Comuni che potranno trattenere nelle casse fino al 50% di quanto recuperato.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, promuove l'azione del Senato basandosi empiricamente sui numeri ottenuti dalla fiducia che, spiega, "non lasciano dubbi né interpretazioni. La maggioranza era presente, erano assenti solo gli assenti giustificati, quindi tutti presenti. Questo conferma che non c'è nessun problema politico e che la maggioranza non e mai stata in discussione, né il Governo". Sono state spente così le polemiche dell'opposizione, che sperava in qualcosa di diverso. La ragione della fiducia, ha spiegato il ministro, risiede esclusivamente in una questione di tempistiche: "Abbiamo necessità di fare in fretta, siamo già abbastanza in ritardo sulla trasmissione del decreto alla Camera, dove deve essere approvato assolutamente entro mercoledì".

Il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri, ha rivendicato la mission del partito: "Mai nuove tasse: questo l’ impegno di Forza Italia. Noi siamo coerenti con gli impegni presi con gli elettori. La nostra azione è stata decisiva e continueremo ad essere leali con la maggioranza di centrodestra, che esiste grazie a Berlusconi ed a Forza Italia".

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