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L'ultima balla della sinistra sulla "vacanza record di La Russa"

Repubblica monta un caso che non esiste, ma fa solo una figuraccia. Ecco qual è la verità sulle ferie del Senato

L'ultima balla della sinistra sulla "vacanza record di La Russa"

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L'ultima balla della sinistra sulle ferie di La Russa

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Ancora una fake news dalla sinistra, che per screditare il governo e la maggioranza parlamentare agli occhi degli elettori, spesso tira fuori dal cilindro qualche perla che viene, puntualmente, smentita. Ci tentano e non mancano quelli che abboccano, come dimostrano i social-network, dove la verifica della notizia è diventata un optional: basta che l'informazione trasmessa sia credibile e che, in qualche modo, getti ombre sul centrodestra e, in particolare, su Fratelli d'Italia per essere meritevole d'essere convogliata. L'ultima riguarda la sospensione estiva dei lavori del Senato.

Il quotidiano La Repubblica, tradizionalmente megafono della sinistra del nostro Paese, quest'oggi puntava il dito contro Ignazio La Russa per le "vacanze extra-large" di Palazzo Madama, che chiuderà i battenti ufficialmente il prossimo 4 agosto, definendole addirittura "record". "Ancora una volta il quotidiano La Repubblica dimostra una disinvolta ignoranza dei meccanismi parlamentari. O forse, pur di dare sfogo ad una vera ossessione nei confronti del presidente del Senato, fa finta di non sapere che il periodo di sospensione estiva dei lavori del Senato lo decide la riunione dei presidenti dei gruppi, cioè di tutti i partiti e non certo il presidente", è quanto fanno sapere fonti di Palazzo Madama, smentendo quanto scritto dal quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, oggi diretto da Maurizio Molinari.

L'articolo de la Repubblica parla di 5 settimane di ferie per il personale in servizio a Palazzo Madama e per i senatori, ivi compreso il presidente La Russa, ma la ripresa dei lavori non è stata ancora determinata. "Peraltro ad oggi non si è ancora nemmeno ipotizzata la data di ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. La decisione verrà presa solo nell'ultima riunione dei Presidenti di gruppo che, a differenza della Camera, hanno per regolamento il compito di decidere sul calendario", dicono ancora fonti dal Senato, smontando su tutta la linea quanto riportato sul quotidiano.

Non è comunque una novità: l'insinuazione che la XIX legislatura abbia tratti lavativi non è la prima volta che viene avanza. Poco più di un mese fa la stessa struttura parlamentare venne messa sotto accusa dalla stessa stampa di sinistra per il lutto in occasione della scomparsa di Silvio Berlusconi e anche in quell'occasione si rivelò nient'altro che una fake news screditante per la maggioranza. Venne annunciato dai soliti media che il Senato e la Camera si sarebbero fermati per una settimana ma la verità, anche in quel caso, era un'altra. Lo stop riguardava solo le votazioni ma le Commissioni, che svolgono gran parte del lavoro parlamentare, erano operative già dal giorno successivo ai funerali del Cavaliere e l'unico motivo per il quale le votazioni slittarono alla settimana successiva è che il parlamento, da sempre, inizia le sue attività il martedì e le conclude il giovedì.

Ancora una volta da sinistra si è cercato di usare il calendario per mettere in cattiva luce la maggioranza di governo. Ma, ancora una volta, il tentativo è andato a vuoto.

Non manca occasione, la sinistra, di mostrarsi inadeguata, incapace di ricoprire dignitosamente un ruolo di opposizione colpendo target che non sono solo sbagliati ma risultano controproducenti per la propria reputazione e credibilità.

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