Parma espugnata dagli islamici

L’altra mattina mi son svegliato e sulla Gazzetta di Parma ho trovato la notizia dell'invasione: una monumentale Mezzaluna sarà issata nella nuova grande rotatoria in allestimento alle porte della città. Non è possibile, mi sono detto, forse sto ancora dormendo, forse è soltanto un sogno o per meglio dire un incubo. Mi stropiccio ben bene e provo a rileggere, chissà che prima non mi sia confuso. No, purtroppo non mi sono sbagliato. In prima pagina il titolo è: «Ecco la Fontana delle Religioni». Sottotitolo: «Nell'opera di Cascella la Croce, la Stella di David e la Mezzaluna». Il lungo testo, che prosegue all'interno, è un grande spot a favore della scultura, dello scultore e dell'ideologia relativista, al limite dell'islamofilia, che lo anima. Strano.
Credevo che la Gazzetta fosse quotidiano confindustriale e borghesissimo, segnato dalla lunga direzione di Baldassarre Molossi, montanelliano dei tempi d'oro. Anche il figlio Giuliano, succeduto al padre nella direzione del giornale, non mi è mai nemmeno lontanamente sembrato amico di imam e muezzin. Anzi, se non ricordo male, a una cena dell'Unione Industriali si spazzolò un bel piatto di salumi. E allora che cosa è successo? Non è che nottetempo i miliziani di Hamas, dopo essersi impadroniti mitra in pugno di Gaza, si sono infiltrati anche nei gangli del potere parmense? Telefono in comune, timoroso che mi si possa rispondere in arabo. E invece risponde come sempre il portavoce del sindaco Pietro Vignali, lesto ad attribuire l'idea della Mezzaluna all'ex sindaco, Elvio Ubaldi. Ancora più strano: ricordo di aver mangiato a casa Ubaldi uno dei culatelli migliori della mia vita e in quell'occasione l'esponente politico non mi sembrò per niente propenso a rispettare la norma coranica che proibisce severamente il consumo di carne di maiale. Nota bene: né Vignali né Ubaldi appartengono alla sinistra estrema che tanto si impegna nel tenere aperte le porte all'immigrazione islamica.
Di estrazione democristiana, fanno entrambi parte di una lista civica considerata di centrodestra da quasi tutti gli osservatori. Da quasi tutti ma non da me: non basta non essere di sinistra per essere di destra. Il caso penoso della Fontana delle Religioni dimostra che il civismo (il fenomeno delle liste civiche) tende a degradare nel nichilismo amministrativo, senza politica e senz'anima, ancor più del vecchio partitismo. E guai se queste liste sono democristianoidi: così come la vecchia Dc ha più o meno inconsapevolmente favorito la secolarizzazione dell'Italia, certi post-Dc, da Rosy Bindi ai succitati parmigiani, sembrano voler completare l'opera di affossamento della religione cattolica, forse ignari che la natura non tollera vuoti e che relativizzando Cristo si apre la strada a Maometto.
Ma la chiesa di Parma che fa? Niente, assolutamente niente. La chiesa locale è una chiesa del silenzio, però non come le chiese dei paesi comunisti, obbligate a tacere dalla persecuzione. Qui nessuno minaccia di incarcerare il vescovo o di fucilare i parroci, eppure tutti tengono la bocca chiusa, paghi di praticare quella forma di fede invisibile tanto cara ai dossettiani e quindi a Romano Prodi. E così le chiese di Parma sono mezze vuote e per la verità anche mezze spente, siccome nessun fedele si sogna di accendere le squallide candele elettriche che negli ultimi anni hanno sostituito un po' ovunque, dal santuario della Madonna della Steccata fino a San Giovanni Evangelista, le mistiche candele di cera. Rimane qualche candela vera nella chiesa di San Sepolcro ed è lì che, davanti alla Madonna, ho spesso pregato per la sostituzione del vescovo, malato da tempo e inadeguato da sempre.
Monsignor Bonicelli è un problema ben noto in Vaticano ma mentre a Roma discutono sul da farsi, Parma è stata espugnata. Perché l'incredibile Fontana delle Religioni è una bandiera bianca in marmo di Carrara. In zona i musulmani non sono nemmeno tanti, eppure d'ora in poi si sentiranno invincibili: senza nemmeno chiedere hanno ottenuto l'abbassamento della Croce e l'innalzamento della Mezzaluna, figuriamoci quando aumenteranno di numero e di pretese.

«Se tu fiderai negli italiani sempre avrai delusione» scrisse Guicciardini ma davvero non pensavo che l'apostasìa dovesse manifestarsi proprio a Parma, la capitale del prosciutto, una specialità che la sharia (la legge coranica che viene imposta quando i musulmani vanno al potere) proibirebbe inesorabilmente. Ma le vie del masochismo sono infinite.
Camillo Langone

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