da Milano
Valgono tra 1,82 e 2,88 miliardi le cause intentate dallamministratore delegato di Parmalat Enrico Bondi nei confronti di diversi istituti bancari italiani ed esteri. Questo il parere di Mediobanca che, due giorni dopo lassemblea per la nomina di Bondi e del nuovo cda, ha confermato in un report il giudizio «neutral» sul valore del titolo, valutandolo tra 1,23 e 1,45 euro sulla base delle attività industriali e attribuendo un valore intrinseco addizionale di 1,14-1,80 euro, legato allesito delle azioni legali. Il report non fissa un target price per i titoli che ieri hanno chiuso a Piazza Affari intorno a 2,32 euro (-0,30%).
Nella sua analisi Mediobanca spiega che la nomina di Bondi alla guida della società può certamente rappresentare una garanzia sul fatto che il gruppo cercherà di ottenere i massimi risultati dalle controversie legali. Nonostante questo preferisce attendere i risultati delle cause intentate da Bondi e che siano resi noti i target finanziari di medio termine, prima di sbilanciarsi con un giudizio più positivo sul titolo. Il report stima che il gruppo Parmalat possa chiudere il 2005 con un fatturato in leggera flessione a 3,782 miliardi (-0,8%), un margine operativo lordo in crescita a 302 milioni (da 266 milioni) e un risultato netto positivo per 51 milioni contro una perdita di 185 milioni a fine 2004.
Intanto ieri sono stati resi noti gli ultimi aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti nel gruppo alimentare. Lehman Brothers detiene il 2,49% mentre Capitalia ha limato la propria quota al 5,3%. La banca daffari Usa che ha sostenuto la rielezione di Bondi ai vertici del gruppo alimentare ha dichiarato il superamento della soglia del 2% lo scorso 2 novembre. Listituto capitolino ha invece diminuito la propria quota dal 5,5% al 5,3% lo scorso 9 novembre. Dallultima relazione trimestrale di Capitalia è poi emerso che a settembre è stato notificato a Banca di Roma «un atto di citazione volto a far accertare e dichiarare giudizialmente la responsabilità della banca per un preteso concorso nel dissesto del gruppo Parmalat con conseguente richiesta di risarcimento danni».
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