Enrico Lagattolla
da Milano
Cinque dvd per chiarire le ombre del crac Parmalat. Allauditorium Paganini arriva Calisto Tanzi. «Sono qui, sto bene». Il secondo atto delludienza preliminare a carico di 64 imputati per il fallimento del gigante di Collecchio si chiude con le parole del grande accusato. Che passa dallaltra parte della barricata. «Mi aspetto che in questo processo venga stabilito il ruolo avuto da altri soggetti nella crisi di Parmalat, così come dimostrato dai documenti che sono stati presentati oggi in aula». Cinque dvd, appunto, che contengono i documenti relativi allinchiesta sugli istituti di credito indagati per concorso in bancarotta fraudolenta, e che proverebbero le reali responsabilità nel fallimento del colosso alimentare. «Per quanto riguarda i bond non centra la Parmalat, ma chi li ha venduti», attacca Tanzi. Tradotto, non è stata Collecchio ad affondare il piccolo risparmio. Sono state le banche.
Il patron ne è convinto. «È indispensabile per laccertamento della verità che vengano acquisiti questi atti, in cui si spiegano i rapporti tra le banche e la Parmalat». Non fa nomi, Tanzi. Non dice Capitalia e Cesare Geronzi, Bank of America, Citibank, Crédit Suisse First Boston, Ubs, Ubm, Deutsche Bank, Nextra (tra le altre), gli istituti su cui la Procura di Parma ha a lungo indagato. Non ce nè bisogno, al momento. Ma il suo legale, lavvocato Gianpiero Biancolella, rincara la dose.
«Noi chiediamo a voce altissima che coloro che sono stati individuati dalla Procura come concorrenti per i medesimi fatti si trovino nella stessa aula, se ne verrà richiesto il rinvio a giudizio. È unistanza che abbiamo formulato espressamente e metteremo per iscritto». Starà al gup Domenico Truppa decidere a riguardo. Dunque, da un lato lazienda reale, dallaltro il mostro che ha partorito 10 miliardi di obbligazioni fallimentari. Da una parte il gruppo di Collecchio «che sta andando avanti - insiste Tanzi -, sta continuando, e ai consumatori chiedo di continuare a consumare», dallaltra i 135mila risparmiatori che nel dicembre 2003 hanno visto evaporare i propri investimenti nel giro di pochi giorni. «Non ci attendiamo il perdono della giustizia, ma i bond non li gestiva Parmalat».
Ludienza preliminare ricomincerà il 10 luglio, quando gli avvocati spiegheranno la loro eventuale opposizione allammissione delle oltre 33mila parti civili. «Ci sono problematiche molto serie - osserva ancora Biancolella - perché molti soggetti hanno aderito al concordato cedendo quelli che erano i diritti rappresentativi della loro azione». Ma anche ieri di risparmiatori fuori dallauditorium se ne sono visti pochi.
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