L'efficienza è un termine positivo in tutti i campi. In modo particolare quando si applica a quello dell'energia. Perché da come l'umanità produrrà e consumerà l'energia nei prossimi decenni dipenderà la salute del mondo in cui viviamo. Senza contare che i combustibili fossili (petrolio e gas) che si utilizzano per muoversi, generare gran parte dell'elettricità, produrre beni e servizi, non sono infiniti. Di qui ai prossimi anni si sentirà sempre più parlare, quindi, di efficienza energetica.
Che cosa significa in concreto? Secondo gli addetti ai lavori essere efficienti in ambito energetico vuol dire poter svolgere le stesse attività con un minore consumo di energia. Non si tratta, quindi, necessariamente di rinunciare a viaggiare, far lavorare le fabbriche, illuminare o riscaldare le case e gli uffici. L'efficienza si ottiene con la sostituzione di impianti obsoleti, concepiti quando l'energia costava di meno e non ci si poneva il problema delle emissioni di CO2 (ritenute responsabili dell'effetto serra, che causa il riscaldamento globale), con tecnologie in grado di consumare elettricità, gas o petrolio solo quando effettivamente necessario e in quantità sempre inferiori. Dover produrre, quindi, meno energia si riverbera in una maggiore tutela dell'ambiente naturale.
Da diversi anni, a livello sia internazionale che nazionale, sono in vigore piani e sono a disposizione strumenti per raggiungere in tempi più o meno brevi obiettivi di riduzione dei consumi energetici e di emissioni di CO2. Un esempio internazionale è il Pacchetto clima-energia approvato dal Parlamento europeo, noto anche come 20/20/20. Varato alla fine del 2008, prevede la riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra, la diminuzione del 20% il risparmio energetico e l'aumento del 20% del consumo di fonti rinnovabili. Per quanto riguarda specificatamente l'Italia, nel luglio del 2007, in ottemperanza a una Direttiva europea del 2006, è stato presentato un primo Piano d'azione nazionale per l'Efficienza energetica (Paee 2007). Il provvedimento è stato aggiornato nel 2011 (Paee 2011). Il piano prevede un obiettivo di risparmio nei consumi finali lordi di 10,88 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) al 2016 e di 15,88 Mtep al 2020. Nel 2010, inoltre, è stato varato il Piano d'Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili (Pan 2010), che ha come obiettivo la copertura del 17% dei consumi energetici finali lordi da rinnovabili entro il 2020.
Per quanto riguarda l'elettricità, senza una contestuale riduzione dei consumi complessivi, secondo gli esperti, è difficile, se non impossibile, aumentare la percentuale di fabbisogno energetico garantita da fonti ecologiche come l'idroelettrico, il fotovoltaico, l'eolico e la termovalorizzazione delle biomasse (legno, rifiuti, etc.). Di conseguenza è necessario uno sforzo di efficientamento che veda protagonisti tutti gli attori della filiera energetica: dai produttori ai distributori fino agli utenti finali, aziendali e residenziali.
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