Le «parole sante» di Celestini

Le tracce di un funambolo delle parole e della memoria come Ascanio Celestini sono impronte che da circa un decennio connotano il panorama teatrale italiano a furia di ripescaggi nel passato e nella storia collettiva di un popolo troppo spesso incline a dimenticare e «dimenticarsi». Lui non ha mai smesso di dare un senso retrospettivo al nostro presente. Non ha mai smesso di parlarci di guerra, di fame, di lavoro (e mancanza di lavoro), di follia, famiglia, politica. Lo ha fatto in monologhi/racconti divenuti dei veri e propri cult (citiamo almeno Radio clandestina, Fabbrica, Scemo di guerra). Lo ha fatto in libri di indubbio valore letterario (basti ricordare proprio Scemo di guerra, edito da Einaudi). Lo ha fatto in trasmissioni radiofoniche sospese tra intrattenimento (intelligente) e denuncia. Lo ha fatto dividendosi ecletticamente in tante forme espressive diverse, nel tentativo non solo di dare colore al suo talento ma anche di arrivare a tutti. Da qualche tempo in qua ci «parla», infatti, pure attraverso la musica; attraverso canzoni scritte ad hoc e ispirate a temi quanto mai condivisibili. Potremmo chiamarle ballate dal sapore battagliero ma dal retrogusto affettuoso che, già pubblicate nel cd Parole sante, diventano ora il filo conduttore di un concerto live, Canzoni impopolari il titolo, previsto questa sera alla cavea dell’Auditorium.

Brani editi e non per un Celestini in versione cantautore/autore che, affiancato in scena da quattro musicisti, non rinuncia però alla sua matrice fabulatoria. E promette anzi, tra una canzone e l’altra, stralci di quel repertorio teatrale che tutti abbiamo amato e amiamo. Spettacolo alle ore 21. Informazioni 06/8082058.

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