(...) Se si resta nei recenti del Pd il più gettonato è Filippo Penati, ma il presidente della Provincia non ha nessuna voglia di spendersi in una battaglia che rischia di essere perduta in partenza e preferisce aspettare il 2011, quando si tratterà di sfidare Letizia Moratti (o chi per lei) per arrivare a Palazzo Marino. Cè anche lipotesi Maurizio Martina, il giovane segretario del Pd lombardo consacrato dalle primarie, ma in tanti sanno che rischia di essere un candidato di bandiera, come lo è stato Riccardo Sarfatti.
Così la sinistra guarda fuori dal suo recinto e tra i possibili aspiranti al Pirellone si fa largo lipotesi Di Pietro. Lex Pm e ministro delle Infrastrutture alle politiche del 13 aprile sarà capolista dellItalia dei Valori anche in Lombardia. In questi due anni si è speso spesso e in abbondanza per accreditarsi come interlocutore credibile tra gli imprenditori e in generale gli elettori lombardi. A partire dal tavolo Milano, di cui non ha mancato una seduta. Si è buttato a capofitto nellimpresa della Pedemontana e della Bre.Be.Mi (la direttissima Bergamo, Brescia, Milano), anche a costo di indispettire il suo bacino elettorale tradizionalmente meridionale (e meridionalista). È intervenuto anche sul ticket antismog, a favore. È stato forse lunico ministro del governo Prodi a prendere apertamente posizione in favore di Malpensa. Infine, non ha perso occasione per farsi fotografare a fianco di Roberto Formigoni a tagliare nastri e inaugurare tratti di collegamenti stradali. Tappe di percorso di una candidatura lombarda.
Tra le ipotesi più moderate, per non dire centriste o ancora più propriamente (ex) democristiane, ecco i nomi di Bruno Tabacci e Savino Pezzotta, già esponenti della Rosa bianca che si presenteranno come capilista dellUdc rispettivamente nel collegio Lombardia uno e Lombardia due.
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