Contribuire allo sviluppo dei valori dellUmanesimo liberale e cristiano, che pone al centro lindividuo e i suoi diritti: è questo limpegno, ed è questa anche la prospettiva della «Consulta liberale» che si è formata a Genova inserendosi nella rete delle Case del Cittadino, volute e organizzate in Liguria e nel resto dellItalia per iniziativa del senatore Alfredo Biondi e dellonorevole Raffaele Costa.
In questo ambito, sottolineano i promotori, la Consulta vuole rappresentare la componente liberale allinterno del nuovo Partito della libertà, «una componente tanto più necessaria in questo momento di ripensamento delle linee dazione allinterno del centrodestra, e - spiega in particolare Biondi - in un momento come lattuale di crisi profonda delle ideologie del passato e di sfiducia nel presente». Ecco perché, aggiunge ancora Biondi, «laggettivo qualificativo liberale è tornato dattualità. In Forza Italia lumanesimo liberale ha trovato la sua collocazione. Ora si tratta di sviluppare le potenzialità del liberalismo politico, economico e sociale in un contesto più vasto: il Popolo della libertà. Si apre una nuova stagione per la democrazia italiana e spetta ai liberali trovare in se stessi le motivazioni e la forza per riaffermare gli eterni valori della libertà e del progresso».
Le proposte della Consulta si caratterizzano, dunque, soprattutto sui temi del ripristino della legalità e della sicurezza, della riduzione delle tasse, del risanamento finanziario, del rilancio della scuola, di una nuova politica per lambiente e lenergia.
Alla Consulta di Genova hanno aderito numerosi esponenti dell«ala» liberale di Forza Italia fra cui Claudio Eva, Gustavo Gamalero, Francesco Felis, Emanuele Basso e Giovanni Calabria (questultimo, noto professionista e cattedratico, è stato designato presidente).
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