Parte il rilancio delle imprese: detassati gli utili reinvestiti

Parte il rilancio delle imprese: detassati gli utili reinvestiti

Roma Se anche uno solitamente prudente come Paolo Bonaiuti si spinge a dar ragione a Cossiga quando dice che «il colpo più grosso contro Silvio Berlusconi è ancora in canna» e «lo spareranno prima o dopo il G8», vuol dire che a Palazzo Chigi sono tutti in attesa dell’ennesimo affondo. E in effetti il summit di L’Aquila è ormai visto dal Cavaliere come una sorta di spartiacque, il momento nel quale cercare di riportare la barra del dibattito politico sull’azione di governo. Sul fronte internazionale, certo. Ed è anche per questo che gli sherpa della Farnesina e della presidenza del Consiglio stanno curando nel più piccolo dettaglio l’agenda del G8, in contatto continuo con Washington. Ma soprattutto sul fronte interno.
Il premier, infatti, è deciso a dare una sterzata all’azione dell’esecutivo già a partire dal Consiglio dei ministri di domani che approverà il decreto fiscale. Dando seguito alle richieste di Confindustria, Berlusconi annuncia una «sorta di Tremonti-ter» per dare impulso all’economia in un momento di recessione. «Con il ministro Tremonti - spiega - siamo al lavoro su una serie di misure che saranno contenute nel decreto legge» che sarà discusso domani. Tra queste, «la detassazione degli utili che si reinvestono per l’impresa». Un’iniziativa su cui il premier si è speso molto, chiedendo al titolare dell’Economia «uno sforzo in più». E qualche novità era in ballo anche sul fronte pensioni, visto che Renato Brunetta avrebbe voluto far rientrare nel decreto fiscale anche l’innalzamento graduale dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego. Probabilmente, però, non se ne farà nulla. Così, Giuliano Cazzola e Benedetto Della Vedova hanno deciso di presentare un emendamento in questo senso al disegno di legge comunitaria 2009 in discussione alla Camera.
Ma l’azione del governo non si concentrerà solo sul fronte economico. Soprattutto la Lega, infatti, sottolinea la necessità di non perdere di vista il federalismo fiscale. «Dobbiamo puntare al massimo - diceva ieri Roberto Maroni ad alcuni deputati del Carroccio - sul quelle cose che servono alla gente. Le stesse che ai giornali non interessano più, troppo presi a parlare di puttane e puttanate». La dimostrazione starebbe nel fatto che del via libera al Centro anticrimine informatico del Viminale «non si è scritta neanche una riga». Insomma, è stato il ragionamento di Maroni con i suoi deputati, dobbiamo «concentrarci su quattro o cinque cose tangibili» da fare «di qui alle Regionali del prossimo anno». Certamente i decreti attuativi del federalismo fiscale, «una rivoluzione che il Paese può toccare con mano». Ma «anche le riforme istituzionali», su cui bisogna mettersi subito a lavorare. «Ridurre il numero dei parlamentari», ragiona il ministro dell’Interno, è «un messaggio chiaro e inequivocabile». Insomma, l’indicazione che sembra lanciare Maroni ai suoi deputati è una: «Concretezza».
E va in questo senso anche l’idea di accelerare sul piano casa. Ottantasei parlamentari del Pdl - spiega il deputato Giorgio Stracquadanio - hanno «messo nero su bianco in una proposta di legge le norme urgenti, strategiche e straordinarie per rilanciare e trasformare l’idea di Berlusconi sul piano casa in un vero e proprio piano Marshall per la riqualificazione dell’Italia». Un progetto che dovrebbe andare di pari passo a quello portato avanti da tempo dal ministro Raffaele Fitto.
Qualche perplessità, invece, la lascia l’idea - rilanciata dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi e raccolta dai gruppi parlamentari - di accelerare alla Camera sul ddl per regolare il fine vita. Il testo potrebbe arrivare a Montecitorio già la prossima settimana, ma rischia seriamente di aprire un fronte interno al Pdl.

Nel gruppo parlamentare, infatti, non sono in pochi a non essere d’accordo con la formulazione già approvata al Senato. E per dirla con le parole di Della Vedova, «ignorare questo dissenso solo per dare qualcosa alla Chiesa sarebbe poco lungimirante».

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