Il Partito democratico è già all’ultima spiaggia

Paola Setti

Ancora deve nascere e già il partito democratico è all’ultima spiaggia. Nel senso che non altro argomento comune hanno trovato, Ds e Margherita, per formalizzare, anche nei fatti oltreché negli incarichi, l’orgogliosa nascita del primo gruppo unico regionale dell’Ulivo in Italia, dichiarata premessa per passare dalle parole ai fatti del Pd. La proposta di legge, la prima in assoluto del nuovo gruppo, il più grande del consiglio regionale con 14 consiglieri, s’intitola proprio così: «Norme dirette al miglioramento della fruizione delle spiagge libere e della sicurezza della balneazione». Se il titolo è lungo il testo è brevissimo, 6 articoletti per dire che la Regione finanzierà i Comuni che incentivino la libera balneazione tenendo puliti gli arenili, aumentandone la sicurezza con servizi di vigilanza e abbattendo le barriere architettoniche (?) sulle spiagge. È inverno e le mareggiate si mangiano la costa e la balneazione non la pratica nessuno, embè? Verrà l’estate, per allora fra l’altro si spera che il Partito democratico sia già uscito dalle secche e si sia guadagnato un posto al sole in tutto il Belpaese.
E sì che li attendevano al varco, nella Sala Verde di via Fieschi. Non tanto il centrodestra, quanto piuttosto i nuovi nemici del Forum delle sinistre, nato proprio per contrastare le politiche giudicate centriste dell’Ulivo. Rifondazione comunista, Comunisti italiani e fuoriusciti della Quercia si erano preparati alla battaglia, presentando mica una semplice proposta di legge, ma addirittura un controprogramma di governo sui temi cardine della Regione, dalla sanità al lavoro. E i democratici prossimamente riuniti in partito che fanno? Ribattono con le spiagge.
Uno a zero per i comunisti dunque, anzi due a zero, visto che da considerare c’è anche la partita delle elezioni amministrative. Per il Comune, il Forum già da mo ha presentato il proprio candidato sindaco, e che candidato: il professor Edoardo Sanguineti. L’Ulivo, a sei mesi dalle elezioni è ancora in alto mare. Tutti lo vogliono, palazzo Tursi: nei Ds c’è la guerra fra mario margini e marta Vincenzi, entrambi determinati a non mollare. Nella margherita c’è il segretario regionale Rosario Monteleone che rivendica la poltrona per un cattolico, non uno qualcunque ma uno in quota al suo partito ovviamente.

Ieri, si è tenuta quella che sarebbe dovuta essere la riunione quasi-decisiva sui nomi, fra i segretari regionali e provinciali dei due partiti, Mario Tullo e Alfonso Pittaluga dei Ds, Rosario Monteleone e Paolo Striano della Margherita. Decisioni? certo che sì: «Abbiamo dato il via a un percorso comune, eliminando le contrapposizioni: il nome lo decideremo tutti insieme». Dalla spiaggia all’orizzonte il cammino è lungo.

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