Piccolo retroscena: chi fa il nostro mestiere ha la fortuna di fare parte di tante giurie, di partecipare a mille scelte, di conoscere mondi completamente diversi.
E, spesso, in queste situazioni, appena si nomina la parola «intellettuale genovese» scatta quasi un riflesso pavloviano: per cui lintellettuale è sempre lo stesso cantautore, lo stesso cabarettista impegnato, lo stesso architetto, lo stesso disegnatore (bravissimo, peraltro, gli sia lieve la terra), la stessa attrice che è stata adottata dalla nostra città, la stessa Nanda. (...)
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