In totale poco più di 300 euro a famiglia, un quarto di uno stipendio medio. Tanto costerà la Pasqua ai romani che, pur senza eccessi, festeggeranno secondo tradizione. Tra uova, colazione e pranzi, domenica a casa e lunedì al ristorante, il conto complessivo rischia di trasformarsi in un autentico salasso. Colpa dei rincari dei generi alimentari (si stima che il prezzo medio al consumo dei soli ortaggi sia cresciuto del 9,2 per cento in un anno), ma anche degli «arrotondamenti» per eccesso che i menu fissi subiscono in queste ricorrenze.
Ma entriamo nel dettaglio: lassociazione dei consumatori Codici ha calcolato che per il giorno di Pasqua un nucleo composto da cinque persone non possa cavarsela con meno di 110 euro, scegliendo prodotti locali ma di qualità. Cominciamo con la colazione: una confezione di sei uova costa circa 1,50 euro, 9 ne occorrono per un chilo di salame corallina e 3 per la pizza al formaggio. Per le uova di cioccolato il costo al chilo oscilla tra i 35 e i 42 euro ma può salire di parecchio se si acquistano in pasticceria o vengono personalizzati. Capitolo pranzo: restiamo sul locale con salamella romana (11,50 al chilo), pecorino di fossa (21,90 al kg), carciofi romaneschi (60 centesimi al pezzo), abbacchio (8 euro al kg) e gallinelle (5 euro al kg). Anche per il vino è consigliabile non andare oltre i confini regionali se si vuole stare sotto i 5 euro a bottiglia.
Il colpo di grazia al portafogli, però, rischia di darlo il pranzo di Pasquetta. Chi non vuole sobbarcarsi traffico e caos, optando per una gita fuori porta, dovrà fare attenzione a quale ristorante scegliere. Il Codici ha diviso la capitale in 10 zone e preso come parametro due menu a costo fisso, uno di carne e laltro di pesce. I più salati sono i quartieri Parioli e Trionfale, con una media di 50 euro a persona. Seguono a ruota Tuscolana (45), Casilina e Laurentina (40), Testaccio e Portuense (35).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.