(...) perché faccia quello che ha fatto un paio di mesi fa, quando le prime foto, senza il nome di Broglia, apparvero sul Giornale. Cita a sua volta due consiglieri regionali «rei» di avere allora chiesto chiarimenti sul pass. Nel mirino mette Gianni Plinio di An e Matteo Rosso di Forza Italia che «dichiaravano di essere venuti a conoscenza da un servizio-denuncia de il Giornale del 3 agosto 2008 che un politico della Regione Liguria avrebbe usato due tagliandi per disabili con lo stesso numero di concessione, nello stesso momento, su due auto diverse e parcheggiate in strade diverse». Nella sua interrogazione, il consigliere del gruppo misto con ruolo da dirigente nel Pd, ne fa solo una questione politica. «Visto che un quotidiano e le indagini interne al consiglio sono state effettuate sulla base del citato materiale fotografico anonimo - attacca Broglia - attinente materie coperte da privacy, presumibilmente proveniente da ambienti politici (essendo preso di mira un consigliere regionale e la sua famiglia) e per tale motivo necessitante di maggiori e accurati controlli, per di più addirittura privo di riscontri da parte di Pubbliche Autorità».
Il consigliere allega anche uno studio fatto sulle fotografie, evidenziando che, a suo dire, quelle apparse sul Secolo XIX, sarebbero state persino ritoccate al computer e che non consentirebbero di appurare contestualmente sia la targa del veicolo, sia il pass esposto. Soprattutto fa notare che le fotografie sarebbero state scattate tutte da macchine digitali «non professionali» e «quindi presumibilmente non appartenenti a fotografi ufficiali del quotidiano». Broglia chiede un supplemento dindagine da parte del consiglio «in grado di far conoscere gli autori e le fonti del materiale fotografico citato che vedrebbero coinvolto un consigliere regionale e la sua famiglia, adottando la medesima celerità ed ampia pubblicità già utilizzate allinizio di questa vicenda».
Pass, Broglia vuole essere difeso dalla Regione
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