Pass per disabili Il centrodestra chiede al Pd di punire Broglia

I capigruppo Pdl e Lega si rivolgono a Tullo che aveva promesso l’inflessibilità del proprio partito

Il doppio pass per disabili utilizzato su due auto a Sestri Levante diventa caso politico e imbarazza il Pd. È nuovamente il centrodestra compatto a chiedere un gesto forte ai dirigenti del Partito Democratico. Il fatto che una delle due auto sul quale è stato usato il tagliando rilasciato dal Comune di Sestri Levante fosse in uso al consigliere regionale Fabio Broglia ha infatti fatto finire la palla scomoda nel campo della sinistra. Il dato fornito dal pubblico registro automobilistico conferma che uno dei due pass (non è specificabile se quello autentico e quindi usato legittimamente nel caso sull’auto fosse stato trasportato un disabile, oppure quello duplicato) è stato esposto sul parabrezza di un’auto nella disponibilità di un membro dell’assemblea costituente nazionale del Pd. Broglia stesso, dopo la pubblicazione del suo nome, spiega stizzito che effettivamente sua madre è titolare di un pass per disabili e, minacciando querele nei confronti di chiunque lo diffami, assicura che mancano le prove che l’abuso sia stato commesso da lui e non da altri.
Una scherma che si fa sempre più pesante, soprattutto dopo che tutti i consiglieri regionali avevano garantito ufficialmente al presidente dell’assemblea legislativa Mino Ronzitti di non avere nulla a che fare con la vicenda del pass duplicato. Tutti, o per iscritto o con rassicurazioni verbali e comunque verbalizzate, avevano escluso di essere responsabili dell’utilizzo improprio del tagliando. Spiegazione che avevano chiuso la questione, almeno per quanto riguardava il presidente Ronzitti, al quale aveva chiesto rigore e inflessibilità - addirittura l’allontanamento del responsabile dall’assemblea regionale - la Consulta per i disabili.
Ma quando non era ancora noto il nome del consigliere regionale sulla cui auto era stato esposto uno dei due pass per disabili, un altro importante esponente politico aveva garantito un intervento deciso e rigoroso nel caso si fosse accertata la responsabilità di un eletto. Mario Tullo, coordinatore regionale del Pd, nel corso della Festa dell’Unità tenutasi a Lavagna, nello scorso mese di agosto aveva assicurato che, qualora la vicenda avesse coinvolto un esponente del Pd, il coordinamento del partito si sarebbe dovuto immediatamente riunire per decidere sanzioni. Non esclusa addirittura l’espulsione. A queste parole fanno oggi riferimento tutti i capigruppo del centrodestra in Regione che, preso atto del nulla di fatto in via Fieschi, si rivolgono a Tullo: «Chiediamo al segretario regionale del Pd come intenda porsi dinnanzi a documentati servizi giornalistici che individuerebbero in un consigliere regionale del Pd l’utilizzatore di un pass per disabili rilasciato dal Comune di Sestri Levante e contraffatto».


Una domanda che contiene già l’implicita condanna alla quale si ribellano naturalmente Broglia e la madre che garantiscono di essere pronti a provare la loro correttezza in altre sedi. In tribunale, di fatto. Tutti, insomma, parlano a tavoli diversi. Resta il pass duplicato. L’unico dato certo.

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