Gente sfinita, il volto segnato dalle occhiaie, smorfie di dolore, sbuffi e lamentele. Questo lamaro aperitivo da ingoiare prima delle vacanze, con tanto di mal di pancia da «Oddio e se non fanno in tempo... non partiamo» e attacchi di ansia «devo assolutamente partire o perdo il lavoro». Piccole tragedie familiari che si consumano tra un serpentone della coda e laltro, dove i più sfortunati attendono sotto il sole bollente, con lasfalto che si scioglie sotto i tacchi: «Te lavevo detto di informarti. I bambini devono avere il loro passaporto. Non mi dai mai retta».
La coda impedisce quasi il passaggio alladiacente ufficio delle poste centrali: milanesi, stranieri, grandi e piccoli bivaccano seduti per terra. Sono oltre 800 i passaporti che in media la questura rilascia ogni giorno dalla seconda metà di luglio alla prima parte di agosto. Si tratta di pratiche urgenti, di documenti che vengono preparati in cinque giorni, ma anche in meno di 24 ore a seconda dei casi e delle necessità. La situazione man man che agosto avanza, migliora lentamente: «le scorse settimane è stato allucinante - dicono dallufficio passaporti - siamo arrivati a picchi di 1100 passaporti al giorno. Situazione peggiorata? Questanno di sicuro, ci sono molte più persone che vanno allestero. E poi influiscono anche i last minute. Le mete più gettonate? I Paesi caraibici: Cuba e Santo Domingo in testa, seguiti dallEgitto e dagli Usa. In aumento anche le richieste per Tunisia e Turchia».
«Sono arrivato alle 6.30 per mettermi in coda e il serpentone della fila aveva già occupato tutto latrio per uscire sul marciapiedi, pazzesco, gli uffici aprono alle 9», commenta un signore che vede davanti a sè il miraggio dellufficio, a pochi metri di distanza. Anche lei, il solito ritardatario? «No, io avevo fatto richiesta due mesi fa, ma a pochi giorni dalla partenza non avevo in mano nulla. Quando ho chiamato mi hanno detto che per rifare il passaporto bisogna consegnare anche quello vecchio, ma nessuno me laveva detto. Se non avessi chiamato io... lasciamo perdere».
I casi che portano a sottoporsi a questo supplizio, diventato quasi un rituale, sono i più vari: «La maggior parte delle persone si riduce allultimo - rispondono da via della Posta -, ma influiscono anche i ritardi e le inefficienze degli uffici decentrati. Ci sono capitati, però, anche manager, imprenditori abituati a viaggiare allestero, che si sono trovati in mano il passaporto scaduto, magari due giorni prima di partire». Sbadataggine? Stress? I funzionari lottano contro il tempo per permettere a tutti di prendere laereo: «Non è rimasto a terra nessuno», rassicurano dalla Questura. «Abbiamo fatto anche passaporti in unora: ci è capitata gente che arrivava direttamente da Malpensa con i documento "sbagliato", rinnovato quando andava fatto nuovo, o perché i bambini non avevano il passaporto personale, indispensabile per andare negli Usa. Oppure - continuano, gli aneddoti si sprecano - di un signore che doveva andare in Vietnam per adottare una bimba».
Insomma lattenzione da parte degli agenti è massima: «Arriviamo anche noi prima dellorario di apertura per velocizzare un po le cose, mentre al pomeriggio teniamo aperto su appuntamento per consegnare passaporti pronti o sbrigare le urgenze». Intanto la gente urla, i bambini piangono, lasfalto si scioglie e il pensiero di tutti corre allaereo che rolla sulla pista. Con alcuni posti vuoti....