RomaIl fenomeno nimby (non nel mio giardino), le resistenze degli ambientalisti e le lungaggini burocratiche pesano sul caro bolletta. Per quanto riguarda il gas, se si rimuovessero gli ostacoli, lItalia potrebbe arrivare a coprire il 15% dei consumi solo con la produzione nazionale (adesso le importazioni coprono circa il 90%).
A fare il punto, sullonda dellemergenza gas è stato il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera. «Sono disponibili importanti riserve di idrocarburi, di cui una parte è attivabile in tempi rapidi». È «intollerabile limmobilismo amministrativo rispetto ad alcune importanti prospettive di crescita delle infrastrutture legate alla produzione di gas». Il riferimento è ai rigassificatori, osteggiati dalle amministrazioni.
Passera nellinformativa al Parlamento sullemergenza non ne ha parlato, ma pesa anche la cancellazione della norma del dl liberalizzazioni che avrebbe ridotto il limite per le trivellazioni e lestrazione di idrocarburi da 12 miglia a 5 miglia dalla costa e dalle aree protette. Un articolo ritirato proprio per le resistenze degli ambientalisti. Ora il ministro è sicuro che, anche solo sfruttando «lesistente», si può ricondurre un 5% dei consumi alla produzione nazionale. Per quanto riguarda lemergenza, dovuta al freddo e ai tagli delle esportazioni dei Paesi che ci riforniscono, il ministro ha assicurato che «sta finendo». Ma occorre mantenere alta la guardia. «Dobbiamo stare molto attenti per quello che può succedere nei prossimi giorni. Occorre gestire la situazione con una certa efficacia, ma con unottica di breve e lungo periodo alla risoluzione dei problemi strutturali hanno creato anche i problemi di questi giorni». Comunque, se dovesse arrivare unaltra emergenza, «noi siamo pronti».
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