Anna Maria Greco
da Roma
Effetto macchina da scrivere: una ad una le lettere luminose compongono sulla facciata del Campidoglio il logo di Scervino. E lo stilista fiorentino «griffa» la piazza michelangiolesca, mentre in stile Andy Warhol il Marco Aurelio sillumina di blu, la base di giallo e lo scenario di rosso.
Sulla pedana di travertino romano parte la sfilata clou della kermesse di AltaRoma, con abiti di «demi-couture», retro senza nostalgia, dedicati alla capitale. Ermanno rivede i grandi film del passato, da Rossellini a Fellini. Bianco e totalmente ricamato dargento il modello di una Magnani bionda, rosa antico con giacchino prezioso è quello di una Ekberg della Dolce Vita. Sfilano top model come Beatrice Borromeo e Alke Wek. Applaudono tutti la romantica e mitteleuropea collezione di Scervino, in cui il severo loden diventa filo di pizzo macramè e con le lunghe gonne a sirena sotto bustini verdi e giacchini di pelliccia. Poi ecco il candido baby-doll che compie 50 anni, con il corpetto incrostato dargento e lorlo tagliato a vivo. Perché il segreto del creatore è la fusione sperimentale dellantica tradizione del ricamo a mano con la più moderna tecnologia del laser. «Ci vuole luno e laltro - dice -, ma a rendere labito diverso è la mano dello stilista». Lospite donore riceve il premio alla creatività e alla solidarietà sociale: nelloasi di Siwa, nel Sahara egiziano, 300 donne lavorano per lui, riproducendo la scrittura simbolica del ricamo. E la nascita della piccola scuola-azienda rappresenta per loro anche la molla del riscatto sociale.
Mitteleuropa sè detto, ed è la parola-chiave della sfilata di Raffaella Curiel a palazzo Valentini. La stilista milanese veste donne che sembrano uscite da quadri di Klimt, caffè viennesi dinizio secolo o feste tradizionali dei Balcani. Hanno giacche con inserti a spina di pesce e riquadri che si aprono a petalo sui fianchi, gonne intercambiabili che da longuette diventano mini, raffinati grembiuli e morbidi abiti con microplissé che ricordano lartista veneziano Mariano Fortuny. Colta e cerebrale come al solito, la ricerca della Curiel crea un essere affascinante dai grandi cappelli con veletta (firmati dalla figlia Gigliola) e dalle ghette che sostituiscono gli stivali.
Un mondo in cui leleganza è délite, mentre guarda al quotidiano familiare Patrizia Pieroni che porta in passerella la «casalinga disperata» con mestoli attaccati alle giacche e ferro da stiro in mano.
Oggi vedremo Gattinoni: abiti per lamore «intercettato» dei fatti di cronaca o lamore mistico e per chiudere il raffinato omaggio a Balenciaga del milanese Lorenzo Riva.
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