Gentile Direttore,
lelezione avvenuta laltro ieri del nuovo segretario del Pd impone qualche riflessione. Che cosa cambia rispetto al progetto di Veltroni? Si possono dischiudere possibilità di un confronto sui contenuti sgravato dalle contrapposizioni più aspre e laceranti? Sono domande alle quali le forze politiche del centrodestra farebbero bene a non sottrarsi, perché riguardano questioni decisive per il futuro del nostro Paese.
Circa il Pd che ha in mente Bersani, io credo che lex ministro dellindustria del governo Prodi pensi soprattutto a una forza politica socialista e riformista di stampo europeo. Nessuno può negare che si tratti di una scelta chiara, perfino necessaria, se non fosse che la proposta di dare vita a un partito socialdemocratico giunge in Italia con qualche decennio di ritardo e per bocca di un esponente della tradizione comunista che nei confronti di quellesperienza continua a nutrire una istintiva repulsione.
Inoltre, sorge il dubbio che questa scelta contraddica un lavorio compiuto in questi ultimi dieci anni, da Achille Occhetto in poi, sullipotesi di un nuovo soggetto politico, lUlivo, la cui ambizione principale era di unire cattolici ed ex comunisti attorno a una piattaforma democratica e non più socialista. Il partito a vocazione maggioritaria lanciato da Veltroni non contraddiceva questa prospettiva, anzi la portava alle estreme conseguenze, liberando lUlivo da quelle alleanze che ne avevano offuscato lazione e limmagine.
Da questo punto di vista è indubbio che lelezione di Bersani rappresenti un passo indietro, specie per quanto riguarda il rapporto con i cattolici. Lanalisi di Rutelli, secondo il quale starebbe nascendo un partito sul ceppo del Pds con alcuni indipendenti di centrosinistra, è difficilmente confutabile. La decisione dellex leader della Margherita di uscire dal Pd e lannuncio di voler marciare verso unalleanza con lUdc di Casini per dare vita allennesimo progetto centrista, pone più problemi al Pd di quanto non ne ponga al Pdl. Se verrà confermata lattenzione di alcuni settori della gerarchia cattolica al nuovo esperimento centrista, si annuncia una nuova scissione nel Pd: di elettori se non di dirigenti.
Che cosa rimarrà dunque del Pd di Bersani, stretto da una parte tra il partito di Casini-Rutelli, e, dallaltra, dal movimentismo estremista di Di Pietro? Temo che lunica scelta per Bersani, certo persona seria, sarà quella di prendere il peggio del progetto di Prodi, cioè tenere insieme forze eterogenee e incompatibili, da Di Pietro a Vendola, e nello stesso tempo seguire i consigli di DAlema, cercando un rapporto anche con il nuovo partito di centro di Casini-Rutelli. Ne deriverà, a mio avviso, un guazzabuglio politico, lennesimo smarrimento culturale e progettuale della sinistra a vantaggio della manovra tattica e della ricerca di alleanze a qualunque costo. Se, come dichiara Bersani, la vera opposizione si misura nella capacità di mandare a casa Berlusconi, allora la crisi del Pd è appena agli inizi. I primi gesti di Bersani, infatti, seppure misurati nei toni, non sfuggono alla logica di una politica di piccolo cabotaggio, priva di coraggio e spinta innovativa. Bersani ha già fatto sapere di essere pronto a discutere della legge elettorale, per tornare a un sistema proporzionale di tipo tedesco che possa favorire ogni tipo di alleanze. Bersani e soprattutto DAlema non hanno capito, invece, che lunica possibilità di riprendere un ruolo efficace nella politica italiana è sostenendo lelezione diretta del premier e del capo dello Stato. Solo così il Pd potrebbe infatti trovare le forze per scegliere un candidato capace di vincere le elezioni e concorrere a delineare i contorni di una democrazia dellalternanza dando vita a uno schieramento autenticamente riformista che superi la dicotomia tra socialismo e Ulivo.
Temo però che non lo capiranno e continueranno a baloccarsi con il gioco delle formule elettorali, illudendosi di essere ancora decisivi. In realtà, in questo caso, Bersani sarà ricordato come lennesimo esponente del Pci ad avere fallito.
*coordinatore nazionale Pdl
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.