Barbara Silbe
La loro forma ricorda la cima di una montagna in miniatura, verde e ricoperta di zucchero che pare neve fresca. Poco più grandi del pistillo di un fiore, stavano dentro una scatola di metallo dorata e tonda, che a scuoterla veniva in mente una musica e che, una volta svuotata, serviva per conservarci bottoni, chiodi o altri piccoli oggetti di casa. Non si buttava proprio niente, un tempo. Nemmeno la custodia delle pastiglie Valda, le mentine balsamiche che i nostri nonni ci davano quando eravamo bambini. Chi non ha presente locchialuto e rassicurante dottor Valda della pubblicità di allora? Chi non le ricorda? Gommose, tenute tra pollice e indice non fanno un centimetro, venivano realizzate con sostanze naturali rinfrescanti e calmanti come il mentolo o lolio essenziale di eucalipto. Hanno attraversato i decenni, le Pastiglie Valda, restando uguali nel cuore e cambiando solo dabito, di tanto in tanto, per rinnovarsi e restare al passo con la moda. Hanno attraversato un secolo intero e proprio questanno festeggiano cento anni di vita senza nemmeno una ruga, tra naturalità e gusto, tradizione e innovazione. Il suo inventore fu un lungimirante dottore e farmacista francese, Henri Edmond Canonne, che ebbe lidea di creare un nuovo medicinale per calmare le infezioni delle vie respiratorie. Aprì una grande farmacia accanto alla Gare de lEst di Parigi, proprio davanti a Felix Potin, uno dei più famosi e frequentati grandi magazzini del tempo. Credeva così tanto nelle potenzialità della sua invenzione, che andò lui stesso a vendere le nuove caramelle balsamiche ai viaggiatori in partenza e ai passanti, immettendole nel mercato dOltralpe già nel 1905 sfruttando la possibilità di affissioni pubblicitarie allinterno dei vagoni ferroviari. Lanno seguente le esportò in Italia e poco dopo riuscì a conquistare le aree commerciali di numerosi paesi del mondo, come Russia, Cina, Cile.
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