È una delle perle dellestate musicale romana. Un appuntamento di alta classe che accende da settimane lattenzione degli appassionati. Domani sera allo stadio centrale del tennis del Foro Italico ritorna a Roma in concerto il Pat Metheny Group. Loccasione che dà lo spunto al tour è la presentazione del nuovo disco «The way up» uscito a gennaio. Ma per gli aficionados del gruppo la «calamita» è il ritorno del chitarrista del Missouri con gli storici sodali Lyle Mays al pianoforte e Steve Rodby al basso. Una formazione storica che accende la memoria e la fantasia di chi, sulle note di «Phase Dance», «Are you going with me» o «Last train home» è cresciuto.
Pat Metheny è probabilmente lunico musicista jazz in grado di riempire gli stadi come le rockstar, un vero virtuoso della chitarra che ha reso questo strumento, abbastanza periferico in un genere che solitamente preferisce i «fiati» e gli «ottoni» alle «corde», il fulcro di un universo musicale aperto a 360° creando allo stesso tempo uno stile unico e immediatamente riconoscibile. Un gruppo rodato a perfezione che promette scintille e un fiume generoso di musica a cui Metheny, da sempre, ha abituato il suo folto e affezionatissimo pubblico. Musicista e compositore dalle mille sfaccettature, produttore innovativo e pioniere della chitarra synth, Pat Metheny gode di uninsaziabile intelligenza musicale e di unenergia senza fondo che lo porta a sperimentare ogni strada musicale, comprese le collaborazioni più spericolate. Forte di questa insaziabile curiosità, Metheny ha sviluppato esperienze con i più diversi e innovativi personaggi. Un ventaglio di collaborazioni che spaziano dal jazz di stampo tradizionale, come nel caso di Sonny Rollins, allavanguardia pura come nel controverso e complesso «Song X» in duo con il re del «free» Ornette Coleman.
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