Dopo Pato tocca a Tevez Il Psg: «È fatta». Il City: «No»

Dopo Pato tocca a Tevez Il Psg: «È fatta». Il City: «No»

È fatta: il Paris Saint Germain ha raggiunto un accordo con il City per l’acquisto di Carlos Tevez. Lo hanno riferito fonti della dirigenza e della proprietà del club francese. L’intesa prevede un contratto di tre anni e mezzo per l’argentino che ora è atteso a Parigi. La notizia piomba nelle redazioni verso le cinque del pomeriggio e pochi minuti dopo ci sono anche i dettagli: al club inglese andrebbero 29 milioni subito più otto di bonus. Galliani accende un cero, Moratti due, Ibra (secondo il suo procuratore Mino Raiola) si dispiace perché lui ha un credo: «Più giocatori forti abbiamo e meglio è». D’altronde quei diavoli dei francesi quando vogliono qualcosa se la prendono e Carlo Ancelotti ha perfino confidato che adesso c’è la fila: «Vogliono venire tutti qui. Ricevo tante telefonate dai procuratori che mi hanno proposto giocatori assolutamente insospettabili, gente che ha appena firmato contratti spettacolari. Qui ci sono i soldi, c’è Parigi e un tecnico con buona fama. Tevez? Non solo, mi stanno offrendo Torres, Berbatov, Pavlyuchenko, Cavani, Llorente. Potresti rifare la squadra ogni settimana». Veramente ci sarebbe un certo Pato che ha cambiato idea, ma questa è stata solo la smentita più bella, finora, di questo mercato, ma adesso è cambiato tutto, il Psg con l’arrivo di Tevez ha spezzato uno scetticismo che L’Equipe aveva annunciato: «Nonostante i soldi, qui a giocare non viene nessuno». Enno, adesso l’attacco sarà frontale ai pezzi grossi, Maicon, Thiago Motta, Inzaghi e Pato che arriva a giugno e al proposito c’è una indiscrezione che ieri voleva Kia Joorabchian a tavola con lo sceicco parigino. Molto bene.
Non sono ancora le cinque e il City commenta l’annuncio: «Non è semplicemente vero - riferisce un portavoce -. Il Manchester City non ha ricevuto nessuna offerta da parte del Psg per Carlos Tevez». Imbarazzo. Adesso a Parigi cosa fanno? Smentiranno la smentita inglese, nel senso che smentiranno di aver mai detto che avevano raggiunto un accordo con il City? D’altronde una smentita non si nega a nessuno e ce ne sono state di clamorose, Totti ha dovuto smentire di aver messo in vendita il superattico di 500metri quadrati con piscina, insomma casa sua, e David Beckham ha addirittura dovuto smentire di essere morto, e lo ha fatto di suo pugno. Nei giorni di mercato ci sono più smentite di notizie, perché smentire fa più notizia della notizia e solo ieri ne sono arrivate una cinquantina, per esempio il Napoli ha smentito categoricamente l’interesse per il 23enne Denis Stracqualursi, talento in forza al Club Atlético Tigre, e qui nessuno ha battuto ciglio, ma nonostante le voci del possibile sbarco di un top player da 14 milioni, la Lazio non acquisterà nessuno. Almeno è quanto ha dichiarato il ds Igli Tare, nonostante le voci sul giapponese Honda del Cska e Arshavin dell’Arsenal. Comunque la dose più massiccia di smentite è stata recapitata proprio al Psg, prima Maldini Paolo, poi Roberto Calenda procuratore di Maicon e infine Alessandro Canovi procuratore di Thiago Motta. Nel frattempo sono uscite smentite alle smentite e cioè sembrerebbe che Moratti abbia mostrato disponibilità al Psg a trattare Thiago Motta, mentre il procuratore del brasiliano pare abbia già trovato l’accordo. Ma come si fa a smentire la smentita della smentita, si entra in un ginepraio e non se ne esce più. L’agente di Lavezzi, Alejandro Mazzoni, ha definito fantamercato il passaggio del suo assistito all’Inter. Amauri è stato il più smentito dell’inverno, Genoa, Fiorentina, Roma, Parma, a un certo punto ci si aspettava che la Juventus smentisse anche che fosse un suo tesserato. Due smentite anche dal Brasile. Secondo i rumors la più patetica sarebbe la smentita dell’agente di Sulley Muntari che ha negato di aver già firmato un accordo con il Milan. E ci sarebbe anche Chivu sul quale girano strane voci, subito smentite dal potente Becali.

Una volta c’era un calciatore che telefonava quasi quotidianamente per chiedere una smentita. Il caporedattore spazientito un giorno gli rispose che dare una smentita in fondo è come dare due volte la notizia: «Vedrai che adesso non chiamerà più», disse. Invece ha continuato a telefonare.

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