Limposizione della patrimoniale getterebbe lItalia in una crisi subprime: i prezzi immobiliari crollerebbero del 10-12%, e la prospettiva di insolvenza per i titolari di un mutuo diventerebbe drammaticamente concreta. É lallarme lanciato da Confedilizia e Fiaip, la Federazione degli agenti immobiliari, che hanno il «polso» della situazione, grazie al costante monitoraggio del mercato del settore. E i primi segnali negativi già sono evidenti: le sole voci di una introduzione della patrimoniale, affermano le associazioni nella loro nota, hanno già depresso il mercato immobiliare facendo registrare un calo dei prezzi del 3-5%. Se poi la tassa venisse effettivamente varata, spiegano in una nota le due associazioni, le conseguenze depressive sarebbero ben più gravi e farebbero sprofondare il settore in una crisi senza precedenti. «Il rischio maggiore riguarda i mutui - spiega il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani - perché il valore delle case, a causa del deprezzamento, non corrisponderebbe più alle garanzie iscritte dalle banche, quindi non coprirebbe più il mutuo erogato». Ma non è questo lunico motivo del no alla patrimoniale da parte dei proprietari immobiliari, che ne contestano, tra laltro, anche lefficacia: «Solo mettere a punto i criteri per calcolarla richiederebbe mesi. Anche se si utilizzassero i dati dellOsservatorio del mercato immobiliare per rivalutare gli estimi - sottolinea Sforza Fogliani -, come per esempio proponeva a suo tempo il Pd, sarebbe tuttaltro che facile applicarli a tipologie di immobili diversissime tra loro, con il rischio oltretutto di aprire interminabili contenziosi. E comunque i pagamenti non potrebbero avvenire - dati i tempi occorrenti per lapplicazione ai singoli cespiti, immobiliari ma anche mobiliari, dei criteri stabiliti, quali che essi siano - prima di un ragguardevole lasso di tempo, almeno un anno e anche di più. É la storia a dirlo: è già successo così, infatti, nel 1947, quando venne promulgata la legge istitutiva dellultima patrimoniale italiana, composta di ben 77 articoli».
Intanto, il crollo dei prezzi è già una realtà, tanto che Confedilizia e Fiaip parlano di «panic selling» per i proprietari immobiliari, a causa dellincertezza relativa alla tassazione del settore. La perdita media rilevata in Italia in questi mesi di ripetute voci sullintroduzione della patrimoniale può essere stimata, su scala nazionale, fra il 3 e il 5%. I maggiori ribassi nel mercato residenziale si sono registrati in aree metropolitane, e in particolare al Sud e al Centro (Palermo -8%, Napoli -6%, Roma -7%). Gli agenti immobiliari Fiaip sottolineano, poi, una contrazione delle compravendite del 3% con un ribasso medio dei prezzi in Italia del 4% e un aumento degli incarichi a vendere inevasi, soprattutto engli ultimi mesi. Anche gli immobili a uso ufficio, si legge ancora nella nota di Confedilizia e Fiaip, mostrano un segno negativo medio dei prezzi (-5%), così come i negozi (-6,5%) e i capannoni (-8%).
Intanto, sul fronte degli affitti, la Cgia di Mestre ricorda che i provvedimenti di sfratto emessi per morosità sono più che raddoppiati, passando dai 26.397 del 2001 a 56.147 nel 2010 con un incremento del +108,4%.
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