«Il patrocinio alle lesbiche e si dimenticano la famiglia»

Palazzo Marino non sgancerà un euro per la Giornata mondiale delle famiglie che si riunirà a Milano l’anno prossimo con Benedetto XVI, e già si sapeva. I fischi alla festa del Pd la scorsa settimana solo a nominare il forum la dicono lunga, tant’è che il sindaco Giuliano Pisapia sul palco ha dovuto precisare che sarà un’occasione per interloquire con Ratzinger e parlargli «della famiglia come la intendiamo noi». Immediato l’aggancio con il registro delle coppie di fatto e la promessa che Milano lo adotterà al più presto. Ma facendo il bilancio dei primi cento giorni di governo, chissà gli assessori e consiglieri cattolici del Pd come la spiegheranno che i finanziamenti al Papa vanno tagliati ma in compenso per la prima volta il Comune ha assegnato il patrocinio (per carità gratuito) al gay pride - atto primo della giunta - e due giorni fa anche alla prima edizione di «Fuorisalone per le lesbiche», promosso e organizzato dall’associazione Lista lesbica italiana, che sii svolgerà dal 29 settembre al 2 ottobre. Milano, spiegano on line gli organizzatori, «è forse una delle città che conta il maggior numero di lesbiche in Italia. Ma quanto contano nel tessuto urbano, come possono contare l’una sull’altra? Su che cosa potrebbe contare la città se le lesbiche contassero di più?». Gli eventi si svolgono dentro e fuori i palazzi, si parte con una tavola rotonda all’Ordine degli psicologi della Lombardia e si finisce con happy hour e un concerto finale del quartetto d’archi dell’Orchestra Verdi su musiche della compositrice lesbica inglese Ethel Smyth alla Palazzina Liberty, in largo Marinai d’Italia. L’Arcigay di Milano ieri dopo l’aggressione a una ragazza in un ristorante in via Raffaello Sanzio - l’aggressore dell’inaudita violenza è stato già rintracciato dalla Digos ma nega di averla picchiata perchè gay - ha sollecitato il Comune «che già si sta attivando su questi temi» a «prendere atto della situazione grave in città, resa un far west per colpa della cattiva politica» e sottolinea il ritardo di Pisapia: «Il fatto che in questa estate ai nostri telefoni fossero arrivate meno segnalazioni di omofobia mi faceva pensare ad un’inversione di tendenza».
Ma è la Lega a ribattere che di segnali forti (almeno) il mondo gay in appena cento giorni di governo «arancione» ne ha ricevuto parecchi e non dovrebbe lamentarsi, «dal gay pride ai fumetti con i pinguini che qualche assessore vorrebbe distribuire ai nostri bimbi all’asilo per spiegare che la famiglia non è più quella di una volta, ora il patrocinio al fuorisalone delle lesbiche, al promessa sulk registro di fatto» riepiloga il consigliere del Carroccio Alessandro Morelli. Provvedimenti a costo zero? «Non importa, il tema è politico, sulla partecipazione al Forum della famiglia Pisapia non ha preso una posizione chiara, dice che andrà a parlare al Papa delle coppie di fatto. In tre mesi ha pensato più a ramadan e a consultare i rom che a realizzare seriamente le promesse fatte ai milanesi. Diceva che avrebbe fatto viaggiare gratis sui mezzi pubblici tutti gli over 65 e ne ha accontentati appena la metà».

Ormai, attacca il capogruppo Pdl Carlo Masseroli, «ogni giorno vediamo proposte a sostegno dell’omosessualità e la vera discriminata da questa giunta è la famiglia naturale, messa all’angolo con i cattolici, anzi che fine hanno fatto quelli che hanno sostenuto Pisapia alle elezioni?».

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