Il volto di Roma muta rapidamente, a problemi che già hanno attecchito sul territorio se ne affiancano spesso di nuovi, come lemergenza abitativa o gli squilibri nellofferta commerciale. Ma gli ostacoli possono diventare sfide, se li si affronta con spirito di cooperazione e unità dintenti. Sulla base di queste considerazioni è nato il protocollo d'intesa siglato ieri tra lAssociazione costruttori edili di Roma e Provincia e la Confcommercio capitolina, che istituisce un tavolo paritetico di confronto, indirizzato a uno sviluppo coerente delledilizia residenziale, commerciale e alberghiera. Un accordo che va di pari passo con il nuovo piano regolatore, che prevede un 60 per cento di interventi non residenziali da programmare nella maniera più logica ed efficiente possibile. «Il problema - ha spiegato Giancarlo Cremonesi, presidente dellAcer - non è la quantità delle strutture disponibili, ma la loro futura destinazione». «Vogliamo mettere ordine in qualcosa che oggi è disordinato», ha aggiunto Cesare Pambianchi, presidente di Confcommercio Roma. Inevitabile il riferimento ai tanti centri commerciali sparsi intorno al Raccordo: una sovrabbondanza che, oltre a costringere tanti piccoli e medi esercizi a chiudere, potrebbe portare alla crisi della grande distribuzione stessa.
Le due associazioni, inoltre, provvederanno a concertare la costruzione di altre strutture utili alla collettività come cliniche, studentati, appartamenti destinati alla sola locazione, centri ricreativi e persino parchi di divertimenti. «Sappiamo - ha continuato Cremonesi - quanto lAuditorium abbia contribuito alla crescita culturale di Roma. Ci sono tanti altri progetti che possono essere sviluppati perché la capitale attragga ulteriormente i turisti».
Un patto per far crescere Roma
Confcommercio e Acer: «Sviluppo coerente delledilizia»
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