Patto Mps-Unipol vicino alla proroga

Il board approva le linee del business-plan. L’attesa per le nomine e il duello tra Cenni e Piccini

Marcello Zacché

da Milano

Il consiglio del Monte dei Paschi si avvia a chiudere il suo mandato triennale (scade con l’assemblea di aprile) preparando il terreno al prossimo Cda su due punti importanti: il piano industriale e l’alleanza con Unipol. Sul primo punto il board senese ha ieri approvato «le linee guida» del piano industriale, mentre sul secondo sarà la prossima riunione a varare una proroga di 6-8 mesi del patto Mps-Holmo. In entrambi i casi si tratta di decisioni importanti sulle quali l’attuale consiglio, presieduto da Pierluigi Fabrizi, non può di fatto più deliberare, ma si è limitato a porre le condizioni perché sia il nuovo Cda a scrivere il piano e a decidere, al di là della proroga, le strategie con Unipol.
Nulla si può ipotecare, a Siena, soprattutto a pochi giorni dalla decisione della Fondazione (arriverà venerdì, con l’indicazione dei 5 consiglieri per la banca, tra cui il presidente) sul futuro vertice del gruppo. Le voci vogliono che sia il presidente dell’Ente, Giuseppe Mussari, a passare alla guida della banca. Ma gli equilibri, su cui si tratta in questi giorni, sono delicati e intrecciati a doppio filo con la politica, che significa, a Siena, il pre-elezioni amministrative. Quelle che il 28 maggio dovranno decretare il nuovo sindaco. Qui il favorito è l’attuale primo cittadino, il diesse Maurizio Cenni. Ma la concorrenza dell’ex sindaco Pierluigi Piccini, appoggiato da liste civiche, si sta facendo forte in città, e rischia di sparigliare carte ed accordi. Non a caso proprio ieri è stato diffuso il risultato di un sondaggio, commissionato dalle liste civiche, effettuato su un campione di 600 senesi (su 46 mila elettori), secondo il quale la città è inquieta: il 51% degli intervistati crede che Siena sia in mano a un’oligarchia di potere, mentre il 33% giudica Piccini più adatto a fare il sindaco, contro il 24% a favore di Cenni.
Tornando al Cda di ieri, le linee guida del piano sono state individuate in termini così generici che la Consob non ha ritenuto necessario informare il mercato. Mentre il patto parasociale relativo alle partecipazioni di Holmo (60,74%) e Mps (27,84%) in Finsoe, la holding che detiene il 50,2% di unipol e l'1,99% di Mps (attraverso Unipol) sarà nell’ordine del giorno del prossimo consiglio, convocato per il 13 aprile. Ieri si è svolto un incontro a Siena che ha avuto come protagonisti presidente e direttore generale di Mps e i vertici di Holmo. L'incontro era stato indicato la scorsa settimana come interlocutorio dalle due parti. In particolare, il presidente di Unipol, Pierluigi Stefanini, aveva sottolineato come vi fossero due piani diversi da considerare nel dialogo tra Bologna e Siena.

Il primo riguarda la governance di Finsoe, che dà alla banca una serie di opzioni nel caso di disimpegno delle coop dalla catena di comando di Unipol. Il secondo è quello finalizzato a riesaminare la collaborazione industriale banca-assicurazione tra Mps e Unipol.
marcello.zacche@ilgiornale.it

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