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Il patto di Ottone per avvicinare la Val Trebbia al mare

Il patto di Ottone per avvicinare la Val Trebbia al mare

Un rettilineo al centro della vallata. Un cartello ai lati della strada: «Compartimento Anas di Bologna». Una consolazione per chi arriva da Piacenza. L'inizio di un incubo per chi nella cittadina emiliana deve andarci. È la doppia faccia della Statale 45, divisa tra due province, due regioni, due Compartimenti che negli anni hanno fatto scelte diverse. Perché se la divisione genovese dell'Anas ha sottoposto a un generale restyling la strada che da Bargagli arriva a Gorreto, passato quel cartello il panorama stradale cambia all'improvviso. In peggio. «Sembra di affrontare un viaggio come quello di David Livingston sul Nilo», secondo il senatore Giorgio Bornacin (Pdl) intervenuto ieri al Secondo Forum «Val Trebbia: il futuro di una valle» che si è tenuto nella palestra comunale di Ottone ed è stato moderato dal caporedattore del Giornale, Massimiliano Lussana. Un incontro ideato dallo stesso primo cittadino di Ottone, l’emiliano Giovanni Piazza, e dal sindaco di Gorreto, il ligure Gian Carlo Capelli. Praticamente due vicini di casa separati dalla geopolitica ma uniti dall'amore per la «green valley», come l'avrebbe definita lo scrittore americano Ernest Hemingway. Che forse mai avrebbe immaginato i problemi che oggi attanagliano il territorio e che si chiamano «Spopolamento e impoverimento», secondo l'assessore provinciale Agostino Barisione (Sviluppo Economico). Eppure «le nostre montagne sono un patrimonio naturale. Bisogna solo renderle accessibili», spiega il presidente del consorzio di Bonifica Fausto Zermani. E lì entra in gioco l'ammodernamento della statale 45 nel tratto che porta a Piacenza. «Interventi che vengono rinviati da decenni», accusa l'assessore provinciale di Genova, Piero Fossati. Anche se a breve dovrebbe sbloccarsi un primo finanziamento (deliberato nel 2010) di un milione e 600 mila euro, assicura il direttore dell'Anas di Bologna Fabio Arcoleo. Soldi destinati soprattutto al rifacimento delle barriere di protezione obsolete o distrutte, ma che non miglioreranno lo scorrimento dei veicoli. Per quello bisognerà attendere. Ma la valle non sta ad aspettare e punta al turismo. Col Parco dell'Antola, L'Expò della Valtrebbia o la Riserva Turistica di Pesca di Gorreto che quest'anno ha registrato 4 mila presenze da tutto il nord Italia e anche dall'America, spiega il presidente della riserva, Marco Imparato. Fondamentale è la promozione di «una valle che deve saper curare il territorio», interviene la nota oncologa pediatrica del Gaslini, Luisa Massimo. In questa direzione interviene la presidentessa della Pro Loco di Torriglia, Daniela Segale: «Dopo il Forum dello scorso anno siamo riusciti a portare nella Valle la trasmissione di Rai 1, Linea Verde. Quest'anno l'obiettivo è realizzare un comitato permanente delle proloco dei comuni che si affacciano sul Trebbia».

Comuni che secondo Piazza devono unirsi nella battaglia agli studi di settore «che equiparano un albergo di Fontanigorda a quello di Riccione. Così si uccide l'economia locale». «E poi bisogna istituire una zona franca», gli fa eco Bornacin. Al di là delle province di appartenenza.

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