Federico Casabella
Con le gambe sotto il tavolo per sancire la pace tra squadra e tifosi. Dopo la sconfitta di domenica scorsa contro la Roma, l'armonia tra tifoseria e giocatori della Sampdoria sembrava essersi incrinata. Già prima dell'inizio della partita conto i giallorossi era stato espresso qualche malumore in gradinata. La tifoseria organizzata della parte superiore della Sud, quello occupata dagli Ultras Tito e dagli Ultras San Fruttuoso, ha manifestato tutto il disappunto sulla situazione della squadra, prima con striscioni emblematici e «richiami» per squadra, allenatore e società, poi con boati di fischi a fine partita conditi da qualche coro ironico, quindi il confronto negli spogliatoi tra delegati della tifoseria organizzata, giocatori e società. Il prologo della contestazione martedì a Bogliasco, con i versi di Shakespeare raccolti in una pergamena che i giocatori blucerchiati hanno appeso nello spogliatoio.
Ma la chiarificazione tra Sampdoria e Ultras sarebbe proseguita martedì sera in una pizzeria di Genova: un appuntamento per parlarsi con calma e chiaramente su quello che è il delicato momento che la Samp sta attraversando. Il pubblico è spaventato, preoccupato di dover rivivere lo spauracchio del '99, l'anno della caduta in serie B, quando la crisi venne sottovalutata e la squadra fu condannata ad una retrocessione inaspettata ad inizio stagione. Così una delegazione degli Ultras Tito Cucchiaroni avrebbe invitato a cena i senatori dello spogliatoio blucerchiato: Flachi, Volpi, Bonazzoli e Palombo, per mangiare una pizza ed avere un confronto franco sul proseguo della stagione. Gli Ultras avrebbero chiesto alla squadra maggiore concentrazione, un vero attaccamento alla maglia e di raccontare alla tifoseria come stanno realmente le cose: basta parlare di obiettivi irraggiungibili, basta nominare Champions League o coppa Uefa, basta illudere la tifoseria con dichiarazioni che, al momento, appaiono barzellette.
Chiarezza fuori dal campo e cattiveria agonistica dentro il rettangolo verde. Il messaggio sembra essere stato recepito. L'incontro ha avuto un esito più che confortante vista la strigliata di Flachi la mattina successiva, con il grido d'allarme lanciato mercoledì alla vigilia della gara di coppa a Palermo e la soddisfacente prestazione di giovedì sera.
Un segnale che la squadra sta rispondendo alla crisi, anche se la situazione non è ancora tornata alla normalità come testimonia il fatto che Walter Novellino, dopo la vittoria di Palermo, non ha voluto rilasciare dichiarazioni: un po' in risposta allo striscione di domenica scorsa («Mister basta chiacchierare»), un po' in contrasto con la stampa che lo ha criticato in queste settimane. Ha preferito lasciare voce alla squadra e così parrebbe intenzionato a fare da qui in avanti riservandosi di parlare solo quando la Samp perde e lasciando la scena, dopo ogni vittoria, ai giocatori.
La Sampdoria continua la preparazione in Sicilia in vista della gara di domenica pomeriggio a Messina. Il clima nell'ambiente, dopo la qualificazione, sembra essersi rasserenato. A testimoniarlo Cristian Zenoni che ieri scherzava dicendo che segna solo in coppa Italia «per una particolare clausola contrattuale».
Per chi ha giocato in coppa giovedì solo allenamento di scarico. Bazzani e Bastrini, fermi per problemi muscolari rischiano di saltare la gara contro il Messina, per la quale è stato designato Morganti di Ascoli Piceno.
Unultima nota relativa alla coppa: Palermo-Sampdoria è stato l'evento televisivo meno seguito di giovedì sera con uno share del 7,22%, segno che la coppa Italia con l'attuale assetto non convince molto.
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