Da bravo duro ha detto di essere stato vittima di una rapina e di non sapere chi l’abbia accoltellato al petto. Ha solo aggiunto di avere 18 anni e di essere originario dell’Ecuador. Ma il sospetto è che si sia trattato di un regolamento di conti tra bande latine, in particolare le due anime, la 13 e la 18, in cui si dividono i Mara Salvatrucha.
L’allarme ieri poco prima delle 17, quando alcuni passanti vedono tre ragazzi, uno con il coltello in mano, spuntare dal mezzanino della fermata Duomo della rossa, attraversare il sagrato e sparire tra la folla. Vengono avvertiti gli agenti sella riserva, sempre fermi in centro, che trovano il ferito accasciato nei pressi dei tornelli. E fanno intervenire i colleghi delle volanti e il 118. Il ragazzo viene preso in consegna dai medici che tamponano la ferita e quindi lo inviano al Policlinico in codice rosso. Qui i chirurghi lo operano immediatamente e, pur mantenendo la prognosi riservata, escludono un immediato pericolo di vita.
Il ragazzo, ancora vigile, ha fatto in tempo a scambiare qualche parola con i poliziotti. Si chiama Carlos, 18 anni, cittadino dell’Ecuador residente a Castiglione Olona in provincia di Varese. Quando alla dinamica resta molto sul vago. Dice di essere stato aggredito da tre sconosciuti che volevano rapinarlo. In realtà dovrebbe far parte degli Ms 13 o Ms 18, due gemmazioni della vecchia Mara Salvatruca, la gang nata in California negli anni ’80 tra gli immigrati salvadoregni.
La vittima è arrivato a Milano pare insieme al fratello, diretto a una discoteca di via Corsico.
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