Paura per i bimbi rapiti Sono già 58 gli italiani sequestrati in Venezuela

da Caracas

Sono ore di ansia e di paura quelle che si sta vivendo la comunità italiana in Venezuela dove non ci sono ancora notizie di Nathaly Gotera e dei suoi figli Domenico e Renzo Festa di 12 e 9 anni, rapiti martedì a San Cristobal, capoluogo dello stato di Tachira, a ridosso della frontiera con la Colombia.
Al momento del sequestro, effettuato da un commando di cinque uomini armati, il padre, l’italiano Domingo Festa, 40 anni, proprietario di una catena di negozi di materiale elettrico, si trovava per lavoro in un’altra regione.
«Per ora i rapitori non hanno contattato la famiglia», spiega il console di Maracaibo, Michele Polacco, che martedì si trovava casualmente a San Cristobal con un funzionario della polizia italiana inviato in Venezuela proprio per occuparsi della situazione della comunità italiana di cui non pochi membri sono stati recentemente oggetto di sequestri. I banditi, con due fuoristrada e un taxi, hanno bloccato la macchina guidata dalla moglie del nostro connazionale, Nathaly Gotera 35 anni, che stava portando a scuola i due figli. Quindi i tre sono stati caricati su un mezzo e portati via.
È andata invece meglio all’imprenditore Vincenzo Mazzone, originario di Caserta (è vicepresidente dell’Associazione Casertani) che sempre martedì era stato rapito ad un finto posto di blocco in un quartiere di Caracas. È stato grazie all’intervento del figlio Giovanni, che un anno e mezzo fa era stato sequestrato a sua volta, se la vicenda si è conclusa in poche ore con la liberazione dell’ostaggio. Perlustrando la zona del sequestro Giovanni Mazzone ha riconosciuto uno della banda, la stessa che aveva sequestrato lui. In sei sono finiti in manette e tra loro un funzionario della polizia locale. Probabilmente proprio il capo della banda.
La piaga dei rapimenti non è una novità in Venezuela - dove, nei primi dieci mesi dell’anno sono avvenuti 121 sequestri, 25 dei quali conclusisi con la morte dei rapiti -, poiché spesso le bande operano in collusione con esponenti delle forze di sicurezza, come si è visto un mese fa proprio nella regione di Tachira, quando la Guardia Nazionale in un’operazione disposta dal ministero degli Interni ne ha sgominata una formata da almeno una cinquantina di membri. È appunto in questa situazione che, negli ultimi anni, almeno 58 italiani o loro discendenti sono stati sequestrati, cinque dei quali sono stati uccisi mentre di tre non si sa più nulla.


E ieri la polizia venezuelana ha arrestato Jasmira Josephina Narvaez, con precedenti per droga e a quanto pare fidanzata di Carlos Millan Blanco, il principale sospettato di essere l’autore, insieme ad altri complici, dell’omicidio della turista italiana Elena Vecoli, avvenuto la settimana scorsa nell’arcipelago di Los Roques mentre si trovava in luna di miele con suo marito.

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