In pausa pranzo per la danza del ventre

Il sogno dei partecipanti sarebbe quello di avere come insegnante Shakira, che ai gorgheggi nei videoclip e a teatro accompagna vistosamente e poco elegantemente (ma con che abbaglio, perbacco!) le esibizioni del proprio ventre scolpito dalle sedute in palestra e dal fisioterapista. Pare invece confermato che il corso di danza del ventre promosso anche quest’anno dal Teatro Carlo Felice - da domani, sala Giannini Celsi, insegnante Ailema che si presume altrettanto fascinosa della cantante-tascabile, ma assai più professionale con i movimenti del bacino - si limiti a proporre un insegnamento mutuato dalla tradizione, non dalla trasgressione. E se qualche malizioso impenitente può sempre chiedere di iscriversi, sappia fin d’ora che le lezioni - recita il programma - sono rivolte a «favorire la conoscenza con questa antica arte nordafricana», niente di più e di diverso. E se equivoco c’è, può derivare solo ai malpensanti per via di quell’inciso che, sempre nel programma, fa riferimento all’«appassionante riscoperta di arti antiche e seducenti, e del proprio corpo».

Del proprio corpo, sì, non di quello degli altri (cioè, delle altre). In ogni caso, le lezioni, rigorosamente in pausa pranzo dalle 13 alle 14, sono aperte sia a principianti, sia a chi è giudicato «a livello intermedio». Dall’ombelico in su.

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