MilanoCi voleva un pazzo per far rinsavire l’Inter. Facile il gioco di parole, molto meno provarci. Ma l’unico Pazzo abilitato in cognome, e soprannome, ce l‘ha fatta. Due gol e un rigore, cosa chiedere di più? Spettacolo pieno di colpi di scena e di errori difensivi. Palermo bello, ma Pastore nella parte della bellezza al bagno: disastrosa e vanitosa, fino al rigore malcalciato che ha salvato l’Inter e crocefisso la sua fama. Inter, pazza Inter, questo sì. Con Leonardo segna di più, ma subisce due gol a partita. Julio Cesar in porta, pare per infortunio di Castellazzi, ci ha messo il suo parando il rigore e chiedendo aiuto allo stellone nell’ultimo spicciolo di partita.
Dunque che dire? Giornata fantastica, sarà impossibile dimenticarla, ha raccontato Pazzini, emerso nel catino desolato (e desolante per l’Inter) di San Siro. Qualcuno deve aver frainteso, magari pensava di affrontare il Cesena. Sul tabellone dello stadio è comparso lo stemma cesenate, e non quello del Palermo. Niente male lo svarione, ma quelli dell’Inter in campo sono stati peggio. Ha cominciato Santon, coadiuvato da Ranocchia, e Miccoli è guizzato al gol. Poi Nocerino è stato un fulmine per il 2-0. Infine Pastore ha mirato il palo per evitare di segnare il 3-0. E quello è stato l’infausto segnale: Palermo avvisato, ma non mezzo salvato. L’Inter del primo tempo è stata una compagnia sbandata e di mollaccioni. Gli avversari acceleravano ed erano dolori e occasioni da gol.
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