Grandi problemi e piccole difficoltà. Nella nuova sede del Pdl in via Veneto ad Albisola Superiore si fa politica nel senso originario del termine, fuori dal Palazzo, vicino ai «normali» cittadini: giovani, adulti e anziani che tutti i giorni si confrontano con le bellezze ma anche le stonature del piccolo comune del Ponente savonese. A far gli onori di casa il coordinatore cittadino, Diego Gambaretto, che ogni venerdì e sabato diventa la valvola di sfogo di tante frustrazioni quotidiane. «Un po' di pazienza - è il consiglio che dà mentre raccoglie le doléances degli albisolesi -, ancora un paio di mesi e quando vinceremo le elezioni la nostra città avrà la dignità che merita».
La campagna elettorale è iniziata e gli avversari politici non si nominano, neppure per criticarne l'operato. «In effetti a screditarsi pensano già da soli», ironizza. E la memoria corre subito alla cronaca locale delle ultime settimane, che racconta di un Pd albisolese imploso a seguito delle primarie dello scorso 18 gennaio. Cinque i nominativi che componevano la rosa dei candidati, in una città che conta 10 mila abitanti e con una sezione locale del Pd che ha un'ottantina di tesserati. Ma il responso delle urne Democratiche non è stato netto. Apriti cielo. Altro che congratularsi con il vincitore, Luigi Cameirano. Di tutta risposta solo veleni e polemiche. Toni accesi che hanno portato al clamoroso addio al Pd da parte di Massimo Trogu e la restituzione delle deleghe in Consiglio comunale da parte di Guido Di Fabio. Coro di critiche al dimissionario dai vertici locali del Pd. «La scelta di dimettersi è immotivata e molto grave dal punto di vista politico - dichiarano dalla sezione albisolese del partito -.
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