Il Pd candida l’ex leghista

Ad Alassio la campagna elettorale per le amministrative del 2011 è già iniziata e ai nastri di partenza come candidato sindaco del centrodestra non ci sarà Marco Melgrati, l’ex primo cittadino che un anno fa è stato eletto per il consiglio regionale e si è trasferito a Genova. Ma la distanza di qualche chilometro dalla sua città non fa perdere al vulcanico esponente del Popolo della Libertà la voglia di punzecchiare gli avversari politici di Alassio che in queste settimana stanno organizzandosi per cercare di strappare la città al centrodestra. Candidato di una coalizione molto vasta che andrà dal Pd a Futuro e Libertà sarà Roberto Avogadro al quale viene garantito l’appoggio anche di una lista civica che porta il suo nome. Una coalizione variopinta quella di Avogadro che assomiglia tanto a quella che sostiene Raffaele Lombardo in Sicilia. Ma al di là della grossa coalizione Melgrati parte in quarta attaccando sul passato politico di Avogadro e sulla debolezza del Pd che per correre deve puntare su un uomo che viene dalla destra: «Per totale mancanza di una classe dirigente, i nipotini di Stalin dovranno votare questo disoccupato della politica, ora considerato dal Pd la persona giusta per fare da capolista e candidato sindaco. Quello stesso Avogadro che da sindaco fece chiudere più di 50 alberghi trasformandoli in alloggi, e che sosteneva pubblicamente che il turismo non aveva futuro in Alassio - prosegue Melgrati -. Il nostro “smemorato” dice di essere coerente, ed in effetti è coerente con il fatto che ha già saltato tutti i fossi e più volte. È già stato a destra, al centro, a sinistra, sotto e sopra, con evoluzioni degne del più efferato kamasutra della politica».

Avogadro, in effetti, di partiti ne ha girati parecchi: sindaco di Alassio in quota Lega divenne poi senatore con il Carroccio, poi appoggiò il centrosinistra alle elezioni regionali del 2000, poi si spostò di nuovo nel centrodestra prima di accettare l’appoggio del Pd per le prossime amministrative: «Davvero un esempio lampante di coerenza» critica il consigliere Melgrati.