Cronaca locale

Il Pd ha scelto: alle primarie starà con Boeri

Direzione a porte chiuse per decidere che cosa fare a novembre. Dopo il caos degli ultimi giorni il partito si rifugia nell’indicazione per l’architetto

Il Pd ha scelto: 
alle primarie 
starà con Boeri

Direzione a porte chiuse, grandi alchimie per evitare il voto e alla fine è ufficiale: il Pd sta con il candidato sindaco Stefano Boeri. "Un’indicazione" della direzione provinciale destinata a condizionare pesantemente il risultato delle primarie della coalizione che si svolgeranno il 14 novembre. Tre i candidati: accanto a Boeri, il costituzionalista Valerio Onida e l’avvocato Giuliano Pisapia. Ma è indubbio che l’ex collaboratore di Letizia Moratti nell’Expo parta molto avvantaggiato.
Si è lamentato dell’handicap anche Onida, che è stato oggetto di un insistente pressing con l’obiettivo di convincerlo a non scendere in campo. In un’intervista al Giornale ha invitato il Pd a «rimanere neutrale», così da permettere agli elettori di esprimersi liberamente. Una richiesta sostenuta da un gruppo di supporter di Onida con una lettera al Pd firmata tra gli altri da don Gino Rigoldi (che pure aveva fatto dichiarazione di voto per Boeri), Geppi Torrani, Marco Vitale, Giorgio Galli.
Richiesta rigettata dal partito. "Abbiamo preso in considerazione le parole di Onida e così abbiamo deciso di dare un’indicazione di voto senza escludere gli altri candidati" si giustifica il segretario cittadino, Francesco La Forgia. E aggiunge: "Non possiamo non assumerci la responsabilità di dare un’indicazione di voto". Non tutti nel Pd erano d’accordo e lo hanno sottolineato anche in diversi interventi alla Casa della cultura, in cui si chiedeva di non prendere chiara posizione in favore di nessuno, ma di sostenere tutti allo stesso modo, anche per evitare "un’etichettatura eccessiva del Pd su Boeri" e "un rischio di indebolimento del progetto civico". Ma alla fine è prevalsa la linea di mettere il cappello sul candidato.
La scaletta della direzione puntava a evitare il voto e quindi la spaccatura. Il segretario metropolitano del Pd, Roberto Cornelli, è intervenuto presentando una mozione di sostegno a Boeri che con qualche equilibrismo non sbatte la porta in faccia agli altri "candidati autorevoli stimati tutti allo stesso modo". E ancora: quella per Boeri non è un’indicazione contro qualcuno ma per le primarie. Al di là delle parole, però, resta il dato di fatto che il Pd tifa smaccatamente Boeri.
Alla Casa della cultura, che ha ospitato la direzione, gli interventi si sono susseguiti inarrestabili in un clima non esattamente dei più distesi. L’intervento del segretario Cornelli ha chiuso la discussione. A seguire il discorso del segretario regionale, Maurizio Martina, e per chiudere Filippo Penati.
Il premio di consolazione per i candidati non prediletti dalla classe dirigente del Pd potrebbe essere la chiusura congiunta della Festa democratica al palasharp, il 22 settembre.

Altrimenti, il primo confronto pubblico tra i candidati alle primarie avverrà domenica 26 settembre in “casa” di Pisapia: sede è il Palasharp, occasione la festa di Rifondazione comunista.

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