Il Pd inizia a corteggiare l’Udc D’Alema invita a pranzo Casini

Temi sul tappeto: riforma elettorale e sostegno a Rutelli nel ballottaggio

da Roma

Proprio un ago della bilancia, no. I numeri usciti dalle urne - 5,6 per cento di suffragi e una pattuglia di 34 deputati e tre senatori - non lo permetterebbero. Però l’Udc inaugura la nuova stagione politica ponendosi nella posizione che gli è più congeniale: al centro. Incuneata tra Pd e il Pdl, pronta a cogliere i segnali di attenzione che arrivano dai due maxipartiti usciti dalle urne; per poi rilanciare. Con qualche preferenza per il centrosinistra, visto che ieri il leader Pier Ferdinando Casini ha incontrato Massimo D’Alema nella sua casa e nei prossimi giorni vedrà anche Walter Veltroni. Ieri, secondo la Velina Rossa, agenzia vicina al ministro degli Esteri uscente, l’incontro è andato ben oltre i convenevoli. Si sarebbe delineata avviato un «discorso serio su un confronto per quel che riguarda l’attività parlamentare e la costruzione di progetti e iniziative in comune tra Pd e Udc». D’Alema avrebbe rassicurato Casini sul sistema elettorale tedesco. E delineato un’intesa per evitare che si vada verso un sistema elettorale francese.
La Velina è comunque parte in causa. E Rocco Buttiglione riporta l’indicatore della bilancia verso il centro: «Noi siamo favorevoli al dialogo con tutti». Suspense. E poi uno spiraglio lasciato a Veltroni, che nei giorni scorsi gli aveva spalancato la porta del dialogo. Bene che il leader del Pd «abbia regolato i conti a sinistra. Ora sia coerente e si proietti verso il centro».
Se il terreno dell’intesa dovesse essere proprio quello della legge elettorale il paradosso è che il sistema che sta favorendo maggiormente l’Udc assomiglia molto al doppio turno alla francese, cioè quello per eleggere sindaci e consigli comunali. A Roma, per esempio, l’Udc sta tenendo appesi i due contendenti che andranno al ballottaggio per la poltrona da sindaco: Francesco Rutelli e Gianni Alemanno. Se per il Pdl i centristi non avranno dubbi (la pensa così Alessandra Mussolini) e Silvio Berlusconi preferisce appellarsi direttamente agli elettori, i contatti tra i partiti sono in corso. Anche se la decisione ultima per la Vela la prenderanno gli iscritti, convocati per domani a delle vere e proprie primarie.
Il fatto è, spiegavano ieri esponenti del partito, che a così poca distanza da una campagna elettorale tutta giocata sulla differenza da sinistra e destra, sarebbe difficile spiegare un apparentamento con uno dei due schieramenti. Nella Roma-città, si dice che il cuore degli Udc locali batta per il centrodestra. Ma nella Roma-capitale, gli equilibri sembrano altri. Almeno secondo alcuni. L’interpretazione più maligna in questo senso arriva da Gianfranco Rotondi, leader della DcA, che mette insieme alcuni addendi - l’incontro con D’Alema e le frasi di Buttiglione - e tira le sue somme: «Casini si prepara a sostituire Prodi come leader di un centrosinistra nuovo».

E Veltroni? «Ha fatto la sua parte, è stato bravissimo ma i laici non sono attrezzati per i miracoli e dalle parti del Pd e dell’Udc mi pare che siano in debito di fantasia e finiscono con il ritrovarsi sempre a Bologna».

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