Il segretario regionale del Partito Democratico, Alessandro Mazzoli, è stato sfiduciato e ha annunciato di essere pronto a farsi da parte. E per una volta è riuscito a mettere daccordo tutti. Ieri allassemblea del partito è stata presentata una mozione di sfiducia firmata da 206 dei 403 delegati con linvito a dimettersi. Entro il mese di giugno verrà convocata una nuova riunione per eleggere il nuovo segretario. A Mazzoli viene imputata la colpa della sconfitta elettorale. Per il voto regionale il Pd non era riuscito nemmeno a presentare un suo esponente per contrastare Renata Polverini. Si era così dovuto appellare a Emma Bonino, prima candidata per necessità, poi lasciata sola in campagna elettorale.
Così il Pd Lazio torna nel caos e nellincertezza. Per i firmatari della mozione è necessaria «lesigenza di una discontinuità della gestione politica per una direzione che abbia più al centro i circoli e che approfitti della lunga pausa elettorale per costruire un nuovo rapporto con la società». Al segretario non è rimasto che farsi da parte: «Sono disponibile a fare un passo indietro - dice Mazzoli - per costituire le condizioni di una nuova unità allinterno del partito. Se non andasse in porto una soluzione in assemblea si aprirà nuovamente la strada delle primarie per eleggere il nuovo segretario».
Nella parte finale del suo intervento si intravedono però scenari di nuovi conflitti e divisioni: «Il fatto che sia stata presentata una mozione di sfiducia è una cosa grave non solo dal punto di vista personale, ma di comunità. Noi siamo un partito plurale ma quando si dice non mi fido di te si dice apertamente che io e te non possiamo stare nello stesso partito».
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